Contro i mali del mondo torna la donna-guerriera

Esce giovedì "Divergent" con Shailene Woodley in cerca d'identità in una Chicago postapocalittica

Contro i mali del mondo torna la donna-guerriera

Prima, le ragazze incontravano il vampiro a scuola. Era il tempo di Twilight. Poi, le fanciulle hanno cominciato a incontrare il proprio carattere e il loro destino, come nei film di Hunger Games. E si sono messe a combattere, armate di frecce, fuoco e volontà. Magari, sullo sfondo, spuntava pure un lui, ma non era un Principe Azzurro: semplicemente, un partner d'eroica avventura. Perché a disturbare ci sono loro, gli adulti tiranni d'una società ostile e tocca superarne, di prove. E perché in America, dove si producono cineadattamenti da saghe popolari per adolescenti - Stephen King li chiama «teenager porn» - le donne rappresentano il 52% degli spettatori. Azioniste di maggioranza, insomma. Così ora la donna-guerriera torna sugli scudi con Divergent, futuristico film d'azione di Neil Burger (dal 3 aprile con Eagle Pictures). E subito Shailene Woodley, la protagonista della saga sci-fi ispirata dall'omonima opera prima di Veronica Roth, in vetta alla classifica dei bestseller del New York Times per 183 settimane di fila, ha preso posizione. «Mi dispiace, ma Twilight parla di relazioni tossiche e insane. Lei s'innamora di lui e quando lui la lascia, lei cerca di uccidersi! Ma che messaggio diamo ai giovani? Non è questo che aiuta il mondo a evolversi», ha detto a Variety, dando una bottarella a Kristen Stewart, quando faceva Bella ed era coinvolta in una guerra tra tribù di vampiri&Co. Stavolta, però, la filosofia del primo film d'una trilogia che comprende Divergent e Allegiant (De Agostini pubblica sia i libri sia i videogiochi), già in lavorazione, tocca un nervo scoperto delle giovani generazioni. Ossia la volontà di diversificarsi dalla massa conformista. La voglia di essere «divergenti», cioè di non rientrare in nessuna categoria prestabilita, forte soprattutto tra le ragazze, alle prese con una femminilità da definire. Così Tris Prior, ovvero la candidata al Golden Globe Shailene Woodley, è una vera e propria Divergente, che non si riconosce in nessuna delle cinque fazioni di Chicago, dove lei vive. Cinque partiti, consacrati a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Il fatto è che Tris non rientra in nessuna categoria. E in questa società, essere diversi equivale a essere pericolosi. La scelta identitaria si profila ardua quando Tris deve affrontare la «Cerimonia di Scelta»: e tu, a quale fazione appartieni?, le verrà chiesto. Messa alla prova sul treno sopraelevato d'una Chicago post-apocalittica, tra lanci di coltelli e corpo a corpo micidiali, la ragazza sceglierà di non scegliere. E dopo aver scoperto la cospirazione architettata dalla leader degli Eruditi (detestabili intellettuali freddi e calcolatori),il premio Oscar Kate Winslet, l'eroina imparerà a fidarsi del misterioso Four (Theo Jones) e insieme scopriranno perché è tanto rischioso essere Divergenti... «Il film tratta della natura umana e delle vicende personali, ma anche universali, di questa giovane donna. Temi come: da dove vengo? Con chi devo essere leale? Per difendere cosa, sarei disposta a correre un pericolo?», spiega il regista, sperando d'aver centrato il blockbuster. Tutti i giovani prima o poi, devono scegliere se diventare se stessi, sfidando i rischi, o restare in famiglia. Ipotesi più che condivisa dai ragazzi d'Europa, costretti dalla crisi a rimanere con i genitori. Un futuro distopico, quindi, già avverato, quello descritto da Burger, che punta il dito sulla sopravvivenza: i suoi personaggi spuntano dalle rovine d'una città cinta da alte mura; dietro la Valle c'è qualcosa, o qualcuno, di temibile e chi non salta dai tetti è perduto. Crudeltà, violenza e riti d'iniziazione fanno di Divergent un film-concetto, dove la leader degli Eruditi afferma: «La nostra città è un organismo vivente e le fazioni sono le sue cellule». Una specie di filosofia giudeo-cristiana, già circolante in Hunger Games e funzionale alle fiction per giovani adulti. Del resto, la Roth aveva solo vent'anni quando, studentessa al college, ha scritto la sua fortunata trilogia 2.0.Ma mentre La Ragazza di Fuoco guidava la Rivoluzione Collettiva, Tris celebra l'individualità. E il desiderio insopprimibile d'essere se stessi e diversi.

Ma entrambe le eroine delle saghe distopiche, abbastanza uguali anche nella strategia di marketing digitale, alla fine sfidano la morte come gli eroi maschili delle vecchie serie Iron Man, Spider Man e Cavaliere Oscuro.

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