Cooper trasforma in giallo i segreti finanziari dei Papi

Nel suo nuovo romanzo lo scrittore immagina che un antico debito minacci il Vaticano di oggi

Cooper trasforma in giallo i segreti finanziari dei Papi

Già André Gide con il suo I sotterranei del Vaticano del 1914 aveva capito che Roma e lo Stato papale erano perfetti per ambientarvi una storia nera e piena di intrighi. Ma ad andare a ricercare negli archivi letterari si potrebbe persino citare un precedente come I misteri di Roma contemporanea di B. Del Vecchio (edito in tre volumi fra il 1851-53) realizzato sull'onda del grande successo de I misteri di Parigi di Eugène Sue. Una cosa è certa il vatican thriller è un genere di grande successo internazionale e ha offerto un territorio perfetto per i romanzi di autori di bestseller come Dan Brown, José Dos Santos, Allan Folsom...

I misteri celati fra le mura dello Stato Pontificio possono riguardare segreti sulle origini della Chiesa, sui suoi culti, sulle sue reliquie, ma possono anche riguardare le strategie politiche che in quei luoghi si svolgono, le elezioni di nuovi papi, persino il possibile avvento dell'Anticristo. Svolgere un plot fra le mura del Vaticano permette di raccontare segreti innominabili e di far viaggiare l'immaginario dei lettori fra biblioteche che custodiscono libri dimenticati ma custodi di segreti terribili.

Lo scrittore americano Glenn Cooper aveva già dimostrato di saper ben gestire questo territorio con Il segno della croce (Nord) dove venivano raccontate le peripezie di un sacerdote segnato dalle stigmate e lo scontro fra il Vaticano e oscure forze naziste per il possesso della Croce sulla quale venne crocifisso Gesù, simbolo della religione cristiana ma anche reliquia dotata di poteri incredibili. In quella storia Glen Cooper per la prima volta presentava il papa Celestino VI e lo studioso di Storia della religione Cal Donovan.

I due si rincontrano ne Il debito (Nord) dove scopriamo che Donovan ha ricevuto dal pontefice un permesso speciale che tutti i ricercatori universitari del globo gli invidiano: l'accesso illimitato alla Biblioteca Vaticana e all'Archivio Segreto del Vaticano. Un luogo enorme: più di 85 chilometri calpestabili. Qui sono custoditi manoscritti, lettere, documenti antichi e reperti di valore inestimabile che costituiscono la storia della Chiesa. Ed è proprio in questo posto incredibile che Donovan scoprirà un segreto capace di far tremare il Vaticano e di metterne in pericolo seriamente l'esistenza. Cosa potrebbe infatti succedere se si scoprisse che il più grande debito della storia non è quello che hanno contratto i paesi africani con il resto del mondo ma quello che ha contratto la Chiesa con una ricca famiglia ebrea? Cosa accadrebbe se questo debito fosse tale da mettere in crisi il Vaticano e costringerlo a vendere tutti i beni? Cosa avverrebbe se qualcuno potesse richiedere indietro i soldi prestati in un lontano passato e cosa sarebbero disposti a fare gli uomini della Chiesa per estinguere il debito?

L'idea sviluppata da Glenn Cooper nel suo romanzo è davvero diabolica. E Cooper sa benissimo come giocare nel suo territorio come aveva già dimostrato in storie originali come La biblioteca dei morti, La mappa del destino, Dannati, Il marchio del diavolo (tutti disponibili nel catalogo della Nord). E così Carl Donovan mentre sta cercando documenti che gli permettano di fare curiose incursioni nella storia della Chiesa scopre che all'epoca di Napoleone lo Stato Vaticano era collassato economicamente a causa del tributo spropositato che avevo dovuto pagare alla Francia. Gregorio XVI era rimasto travolto dalle difficoltà fin da subito e aveva assistito alla secolarizzazione dei beni ecclesiastici attuata da Napoleone in tutta Europa, il pontefice aveva dovuto combattere contro le sue confische e per risolvere i problemi economici di Roma si era rivolto ai Rothschild, la dinastia di banchieri più potente d'Europa. Ma ci spiega Glen Cooper che il prestito dei Rothschild non aveva risolto il problema e anzi il responsabile della tesoreria papale era stato costretto a contrarre un altro debito con la famiglia ebrea dei Sasoon. Un debito che, scoprirà lo studioso Donovan, è stato occultato e mai saldato. Un segreto che ha costretto la Chiesa a compiere rapimenti, ricatti e omicidi.

Ma se ai nostri giorni qualcuno degli eredi della ricca famiglia chiedesse ragione di quel prestito, cosa succederebbe realmente? Come si comporterebbe il nuovo papa rispetto alle loro richieste? Tocca all'immaginario Celestino VI il compito di gestire la situazione e decidere se rioccultare per sempre il segreto o di fare un gesto definitivo che risolva la questione con il rischio di far fallire il Vaticano. Celestino è un uomo irreprensibile, un riformista che da tempo discute con i responsabili della banche vaticane mettendo in evidenza gli sperperi della Chiesa, un uomo che ribadisce la necessità di un ritorno ai valori primari della carità cristiana.

Ma ce la faranno davvero Donovan e Celestino VI a portare avanti la loro impresa che prevede la vendita all'asta dei beni della Chiesa per risaldare il debito? Glen Cooper è abilissimo nel gestire la scacchiera della suspense fra le pagine de Il debito dove ogni personaggio è una pedina di una storia che calibra oculatamente fiction e realtà.

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