Davide Cabassi spiega la «Patetica» di Beethoven

Incontri per capire la classica a Busto Arsizio

Angelo CrespiPiù Off di un pianista di musica classica non c'è cosa. A meno di non sconfinare nelle canzonette e nella permanente (vedi Allevi). Così anche un curriculum lungo un chilometro non è sufficiente ad animare i mass media che non riconoscono più la differenza tra Bach e la lounge, tra chi strimpella e chi suona. Bisogna allora evangelizzare i nuovi ascoltatori ad uno ad uno, prendendoli da piccoli, per aprirli alla Bellezza che necessita di un minimo di conoscenza e di impegno. Con questo intento proseguono gli «incontri con l'interprete» dell'associazione musicale Rossini di Busto Arsizio che merita un encomio (oggi ore 17 via Volta 4). Dopo il successo del mitico Ramin Bahrami che ha spiegato la trascendenza di Bach, Davide Cabassi, con brani dal vivo, introduce la Patetica di Ludwig van Beethoven (etichetta Decca).

Cabassi ha debutatto da buon enfant prodige a tredici anni con l'Orchestra Sinfonica della Rai di Milano, poi ha intrapreso una fulgida carriera internazionale suonando nelle più prestigiose istituzioni concertistiche mondiali, ed è anche considerato un ottimo maestro. Ovvio che non avendo partecipato ad Amici, sia meno famoso di Fedez, ma oseremmo dire non meno capace.

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