Dopo due anni di indagine, arriva a una prima conclusione l’inchiesta sull’eredità di Marella Agnelli che ha visto indagati, tra gli altri, e a vario titolo, per truffa allo Stato ed evasione fiscale, il numero uno di Stellantis John Elkann. La procura di Torino, che come ha scritto in una nota ritiene di avere accertato che la residenza svizzera della moglie di Gianni Agnelli (e madre di Margherita Agnelli, a sua volta madre di Elkann) era “fittizia”, ha depositato richiesta di archiviazione integrale per le posizioni del notaio Urs Von Grunigen, dei fratelli Lapo e Ginevra Elkann e la richiesta di archiviazione parziale per il delitto di dichiarazione infedele (limitatamente a due annualità) per le posizioni di John Elkann e Gianluca Ferrero.
I pm torinesi, Mario Bendoni e Giulia Marchetti, guidati dall’aggiunto Marco Gianoglio, hanno espresso” parere favorevole” alla richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova presentata da John Elkann. Significa che potrà iniziare un percorso per estinguere il reato. Chiede in sostanza di svolgere lavori di pubblica utilità, e al termine di questo periodo che dovrebbe durare un anno, se avrà l'ok del giudice, il reato sarà considerato estinto. Inoltre i pm hanno dato l’ok alla richiesta di applicazione della pena presentata dal presidente della Juventus Gianluca Ferrero e hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini al notaio Remo Morone. I pm ritengono che rispetto alla posizione reddituale e patrimoniale della moglie di Gianni Agnelli, "risultano accertati redditi non dichiarati ai fini Irpef per un importo complessivo pari a circa 248,5 milioni di euro nonché una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per un valore pari a circa 1 miliardo di euro”. Gli indagati hanno versato al Fisco già 183 milioni circa. Una somma che "estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni ed interessi".
La procura spiega che a sostegno delle accuse vi sarebbero "plurimi, consistenti e convergenti elementi indiziari acquisiti dalla Guardia di finanza nel corso delle indagini". Elementi acquisiti tramite perquisizioni, acquisizioni di documenti, copie forensi di dispositivi, rogatorie internazionali, come quelle rivolte alla Confederazione elvetica e al Granducato del Lussemburgo.
L’avvocato Dario Trevisan, che assiste la madre di John Elkann Margherita Agnelli De Pahlen, ha commentato: “Tali iniziative comportano, nella sostanza, una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria”. Quindi, per il legale, ne risulta “confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita Agnelli, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera”. Così per l’avvocato Trevisan, i giudici del procedimento civile di Torino (la vicenda dell’eredità pende anche in sede civile a Torino, ndr) acquisiscono oggi “un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane. Leggi volte anche ad assicurare un equo trattamento di tutti i figli di Margherita Agnelli e a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della Dicembre.
Proprio in relazione alla Dicembre, in sede civile assumeranno rilievo anche gli elementi acquisiti dalla Polizia Giudiziaria in ordine alle gravi anomalie delle presunte scritture con le quali Marella Caracciolo avrebbe ceduto a titolo oneroso ai nipoti Elkann le proprie partecipazioni di tale società (i cui originali non sono mai stati ritrovati, né ad oggi esibiti in alcuna sede)”.