Adesso il salto di Michele Santoro sarà un tantino più impegnativo. Da qualche settimana Corrado Formigli ha fissato l'asticella sul 7 per cento. E dunque, per ribadire primato carismatico e di audience, il conduttore di Servizio pubblico avrà vita dura. Già da qualche giorno La7 sta mandando in onda gli spot, in una lunga volata promozionale per avvertire il pubblico che Michelone sta tornando.
Giulia Innocenzi si aggira per Roma issando un cartello: «Loro rubano e tu che fai?». È una sorta di piano editoriale del talk più antagonista della tv italiana che, dopo un anno in multipiattaforma, torna visibile su una rete in chiaro. Che facciamo per mandare a casa la Casta? Per cambiare il Paese? Qualcuno risponde, in perfetto romanesco, «lavoramo», qualcun altro «io m'incazzo», qualcun altro ancora «li buttiamo fuori a calci», oppure «io l'ammazzerei». E via estremizzando. Sarà questa la linea di Servizio pubblico? Parafrasando il promo, Formigli fa il 7 per cento e Santoro che farà? Dal prossimo 25 ottobre con il debutto stagionale di Servizio pubblico - mancano 13 giorni e un'ora, ricordava ieri alle 20 il count-down del sito - andrà in onda anche il confronto continuo, una sorta di derby in differita tra i due talk show di punta di La7. E, come in tutti i derby che si rispettino, la tifoseria si divide: Luca Telese sta con Formigli, Enrico Mentana con Santoro, tanto per citare due capicordata. Comunque sia, Piazzapulita è il programma più in salute della rete, altrimenti in calo, favorito anche dalla scarsa concorrenza, in particolare di Raitre (la serie Boss è bellissima, ma più adatta alla seconda serata).
Tuttavia, passi avanti Formigli ne ha fatti parecchi. Da qualche puntata ha scelto la monografia, superando l'abituale suddivisione della serata in più temi. Segno che è diventato più forte e autorevole nella costruzione del copione. Non a caso riesce ad avere ospiti sempre di qualità (l'altra sera Tremonti e il ministro Barca, qualche puntata fa Renzi, la Polverini nel pieno del Lazio-gate). Poi ha imparato a sceneggiare gli argomenti, per esempio facendo l'editoriale a lume di candela per commentare il decreto spegni-lampioni del governo. «Chi ci salverà dai corrotti?», si chiedeva la puntata di giovedì. E, dopo le interviste volanti a Formigoni salvato dalla Lega, si vedeva Grillo nuotare con la muta, le pinne e gli occhiali. Forse uno dei punti deboli di Piazzapulita è la mancanza di un polemista abrasivo com'è Travaglio per Michelone. L'altra sera hanno funzionato bene sia Oscar Giannino che la rediviva Sabina Ciuffini...
Dal canto suo, Santoro deve decidere da dove cominciare. Ci sono ancora dieci giorni abbondanti e di cose ne possono succedere. La prima puntata dovrà essere il manifesto della stagione. Già consumato il fenomeno Renzi, già sviscerato il caso Grillo-Casaleggio, il tema sarà individuato solo alla vigilia del debutto. Intanto si sa che qualche cambiamento verrà introdotto nello studio di Cinecittà, dove Santoro realizzerà con i suoi collaboratori le puntate messe in onda da La7. Forse spariranno le gru e i tubi Innocenti. Confermatissima invece la squadra. Oltre a Travaglio, Vauro e Sandro Ruotolo ci sarà Giulia Innocenzi e il ritorno in redazione di Massimiliano Lenzi, già ad Annozero e poi autore di programmi per Sky e La7. Raggiungere la doppia cifra di share in una rete outsider come La7 sarebbe un successone.
Tanto più in un momento in cui non c'è più il Nemico pubblico numero Uno da abbattere. Ne sa qualcosa anche Mentana.Ma le elezioni si avvicinano. Le tifoserie, ai vari livelli, cominciano a preparare gli striscioni. E la temperatura politica e sociale del Paese va surriscaldandosi. Buon derby.
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