Ma con Donna Summer ci siamo tutti innamorati

Ma con Donna Summer ci siamo tutti innamorati

I rockettari a oltranza la snobbavano, ma sotto sotto ogni tanto andavano anche loro a ballarla. La «disco» versione commerciale e più ritmata del soul anni '50 e dei suoni della Motown, ha comunque segnato un'epoca. Non per niente Barry White, con le sue raffinate ballad come You're the First, My last, My Everything, Let the Music Play o Just the Way You Are ha venduto oltre 100 milioni di dischi e ha portato milioni di persone nelle discoteche alla moda di tutto il pianeta. È nato in Val Gardena invece Giorgio Moroder, considerato uno dei compositori più creativi nel mondo della musica moderna, che fece coppia fissa con Donna Summer la quale, con il brano Last Dance, tratto dal film Grazie a Dio è venerdì, conquistò un Grammy. Una copia della sensuale e ipnotica I Feel Love, scritta, prodotta e arrangiata da Moroder, nel 1977 capitò nelle mani di David Bowie che disse a Brian Eno: «Ho sentito il suono del futuro. Eccolo qui, non cercate oltre. Questo disco cambierà la storia della musica da discoteca per i prossimi 15 anni». E lo stesso Bowie fu profondamente segnato da quei suoni fino al suo ultimo album, Blackstar (2016), segnato da una dance elettronica e cupa. Moroder maneggiava a meraviglia l'elettronica ed era un maestro nel fonderla in coloratissimi cocktail (quegli stessi che abilissimi barman inventavano notte dopo notte per il pubblico) di ritmo e melodia.

I Bee Gees, nobili reduci del soft rock, esplodevano con i ritmi scatenati di Stayin' Alive (titolo di un libro sulla band uscito proprio in questi giorni per Arcana) e imponevano un nuovo modo di ballare e di vivere la musica.

Oggi va di supermoda il reggaeton nei locali e nei club, ma in molte discoteche, la disco, forse con un po' di nostalgia, continua a dettare legge, come dimostra la tournée mondiale di Kool & The Gang, il gruppo di Ronald Bell, che festeggia cinquantanni di carriera suonando con grande successo - da parigi a New York - mescolando funky, jazz, soul e ritmi ballabili in pezzi come

Jungle Boogie, Open Sesame e Summer Madness. Insomma la disco sarà smaccatamente commerciale, ma ci ha dato un po' di sollievo dai plumbei e troppo politicizzati anni '70 e ci ha anche permesso - a volte - di innamorarci.

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