Donne, madri e misteriose: una riflessione sulle verità segrete del mondo femminile

La regista all'esordio: "Che bellezza lo scambio di lettere con Elena Ferrante"

Donne, madri e misteriose: una riflessione sulle verità segrete del mondo femminile

Venezia. È quasi tutto al femminile, il progetto di The Lost Daughter presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Si parte dal romanzo La figlia oscura di Elena Ferrante per passare alla regia dell'esordiente Maggie Gyllenhaal, in realtà attrice navigata, e per finire con le interpreti Olivia Colman, Jessia Buckley, Dakota Johnson e la nostra Alba Rohrwacher. La storia è tutta incentrata su Leda, autorevole professoressa di Letterature comparate con la passione per l'italiano, interpretata da Olivia Colman, che è in vacanza da sola in Grecia. Sulla spiaggia osserva le altre persone e concentra la sua attenzione su una stramba famiglia di greci immigrati negli Stati Uniti e in particolare su una giovane madre, Nina (Dakota Johnson), e la sua figlioletta. Nasce così un rapporto complesso che la porta a ricordare - ecco i continui flashback con lei da giovane, interpretata da una luminosa Jessia Buckley - la confusione che provava anche nelle prime fasi della maternità con le due figlie e poi gli amori combattuti.

Maggie Gyllenhaal si è avvicinata anni fa ai libri di Elena Ferrante che, dice, «fanno emergere verità segrete del mondo femminile», e così si è detta «perché non farne un film?». Il rapporto con Elena Ferrante che, come tutti sanno, è un nom de plume, è stato naturalmente solo epistolare, come la bella lettera di sostegno incondizionato al progetto che la scrittrice ha inviato al Guardian. «Sono state - spiega la regista - delle comunicazioni veramente belle che mantengo e custodisco. Quando le ho detto che volevo fare l'adattamento ma che non sapevo chi lo avrebbe diretto mi ha risposto che il contratto sarebbe stato nullo se non fossi stata io la regista».

Il filo conduttore di The Lost Daughter è sicuramente la messa in scena dei diversi comportamenti delle donne riguardo alla maternità, ma anche alle attese della società nei loro confronti. In questo la protagonista Leda mostra tutte le contraddizioni: «Lei non è pazza - dice Olivia Colman - in realtà succedono tante cose nel suo mondo. È una persona che fa anche cose brutte che certo io non farei, anche se magari può accadere che le pensi». Dakota Johnson interpreta la madre che scatena in Leda i ricordi del suo passato: «Per me è stato un ruolo difficile, a volte mi ha fatto male questo coinvolgimento e non mi sono trovata a mio agio. Certo poi mi ha portato a pensare al fatto che man mano che passano gli anni riconosco in me stessa tante donne».

Mentre Alba Rohrwacher , che ha un piccolo ruolo durante i flashback con i ricordi del

passato della protagonista, ha parole di ammirazione per la regista: «È una persona speciale, il modo in cui mi ha chiesto di partecipare al film è stato incredibile ed è la cosa più bella che mi sia successa l'anno scorso».

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