Chi frequenta i social lo sa: ognuno di questi è formato da bolle, che ogni tanto si intersecano tra loro. Le bolle sono dei side frequentati da persone con gli stessi interessi e, soprattutto per gli adulti, è difficile capire come si muovono quelle degli adolescenti. Molti di loro seguono in maniera appassionata e acritica i loro idoli, che qualunque cosa facciano vengono innalzati a nuove divinità. I teen-idol, di contro, cercano in tutti i modi di proporre contenuti che piacciano, che non sempre sono legati alla loro arte.
I cantanti delle nuove generazioni venerati dagli adolescenti sono un esempio di questo nuovo modo di rafforzare la fanbase, con una costante ricerca dell'interazione e la condivisione dei pensieri e delle attività della giornata, quasi in un flusso continuo. Così deve aver pensato il giovanissimo Sangiovanni, quando ha pubblicato un tweet paragonando il termometro laser alle armi della guerra in Ucraina.
siamo corsi a queste armi due anni fa come se fosse un anticipazione di ciò che sarebbe venuto subito dopo pic.twitter.com/CXxRJGWiSo
— sangiovanni (@sangiovann1) February 28, 2022
"Siamo corsi a queste armi due anni fa come se fosse un anticipazione di ciò che sarebbe venuto subito dopo", ha scritto il cantante, accompagnando il suo tweet a una foto in cui impugna il termometro laser, ormai conosciuto e associato alle misure di contenimento contro il coronavirus. Il tweet di Sangiovanni è stato un parallelismo azzardato, ed è lui stesso a spiegarlo, con un tweet piuttosto piccato in risposta alle polemiche che, inevitabilmente, sono scoppiate a seguito della sua considerazione. "2 anni fa ci hanno dato in mano termometri laser simili a pistole e ora in Ucraina consegnano pistole vere in mano ai civili. sembra che nel mondo debba succedere x forza un qualcosa, come per voi che per qualsiasi cosa dovete cagare il cazzo il mio tweet era chiaro peace", ha scritto il ragazzo.
Tanti quelli che hanno spiegato la loro critica al primo tweet. "Scusa ma il paragone te lo potevi risparmiare. I termometri non fanno danni, non uccidono persone, le armi si. Non trovo logica in quello che hai scritto", scrive una ragazza. Un ragazzo, sotto lo stesso tweet, esprime il medesimo concetto in maniera più diretta: "Magari sei canonicamente riconosciuto come artista e supponi di avere la licenza poetica ma questo non ti autorizza a sparare stronzate". Ovviamente, tra le critiche ci sono anche i messaggi dei ragazzini che, davanti a quel parallelismo, lo innalzano come poeta o come filosofo moderno.
La ricerca dell'engagement è tutto al giorno d'oggi e per raggiungere questo obiettivo si cerca di fare il post d'effetto,
quello più originale e, spesso, irriverente. Ma spesso, oltre che la venerazione dei propri fan, si incontra il realismo, come se la bolla a un certo punto scoppiasse, catapultando tutti nel mondo reale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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