La dura vita dello show: o «rischiatutto» o fa flop

Il programma «vecchio» di Fazio fa faville, mentre altri format «nuovissimi» falliscono gli obiettivi

La dura vita dello show: o «rischiatutto» o fa flop

In tv rischiare è la cosa più difficile. Ma porta anche le più grandi soddisfazioni, se si ottiene il consenso del pubblico. Così è successo a Fabio Fazio che ha rischiato doppio: scommettere su un'operazione nostalgia, riportare gli spettatori indietro di quarant'anni in un mondo che va avanti alla velocità della luce. Ma forse è proprio questa la chiave del successo clamoroso di Rischiatutto, che ha tenuto incollati nelle due serate di giovedì e venerdì più di sette milioni di spettatori: dare un po' di tregua alla gente - non solo anziani e adulti - immersa in questi vortici moderni e che, alla sera, vuole stare un po' tranquilla. E godersi un ritmo più lento ed elegante, molto più lento di quello di Ciao, Darwin, che ha dovuto per una sera lasciare il passo. Stesso discorso non si può fare invece per Laura&Paola, lo show pulito e scintillante della Pausini e della Cortellesi che invece non è riuscito a superare le prove al cardiopalma e le ragazze «madrenatura» di Bonolis.

Insomma, la tv è una materia fluttuante. Prendiamo altri programmi nuovi (di nuova vita o di nuova collocazione) in onda nelle ultime settimane: sulla carta, operazioni rischiose ma con buona percentuale di successo. Per esempio Top Gear: fenomeno mondiale che nella produzione originale inglese vanta un'audience globale di circa 350 milioni di spettatori. Da noi, nella versione italiana con Guido Meda, Joe Bastianich e Davide Valsecchi, non ha sfondato. Niente di preoccupante per un colosso come Sky che, per sua natura, deve continuare a cercare nuovi, moderni e frizzanti show (pur cercando di andare sempre sul sicuro comprando format stranieri o italiani già rodati come X Factor). Però a far riflettere è l'andamento del programma che gioca sui motori: partito da uno share accettabile del 2% (siamo sempre su un canale satellitare, SkyUno) con 570mila spettatori alla prima puntata, nelle successive è sceso sempre più giù fino ad arrivare allo 0,70 di martedì scorso con soli 188mila spettatori. Una picchiata che mostra il rifiuto progressivo da parte degli spettatori. Tanto che i più maligni nel mondo della tv hanno ribattezzato la trasmissione «Flop Gear». Insomma, se ci sarà una seconda edizione (stasera ci sarà l'ultima puntata con ospite Cesare Cremonini), bisognerà ripensarla bene: quel che funziona all'estero, non è detto che faccia presa anche da noi.

Altro discorso va fatto per Italia's Got Talent: lo show che mette in sfida talenti di tutti i generi scelto per mettere il turbo a Tv8, il nuovo canale in chiaro acquistato da Sky, in effetti passato da share prossimi allo zero a cifre del 5-6%, fino a diventare qualche sera sesto canale nazionale, superando La7. Il talent, partito con uno share del 6,3% (sommando il pubblico in chiaro di Tv8 a quello di SkyUno) è cresciuto fino all'8,3% per poi ridiscendere mercoledì scorso fino al 5,6.

Un show (più o meno) tutto nuovo che pure fa fatica è Eccezionale veramente, in onda su La7: l'ennesimo programma comico che non sfonda nonostante la presenza di Diego Abatantuono

e Paolo Ruffini e giudici-ospiti importanti. Cominciato con il 3,7% di share è arrivato all'1,55 di mercoledì scorso. Troppo poco per La7. Comunque mancano ancora sei puntate alla fine: vediamo se riuscirà a riprendersi.

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