Cultura e Spettacoli

Ecco "Troppo cattivi", il "thriller" d'animazione doppiato dai comici

Nel film Dreamworks le voci di Raimondo e Lundini. Unica eccezione: Margherita Vicario

Ecco "Troppo cattivi",  il "thriller" d'animazione doppiato dai comici

Metti insieme una gang formata da un gruppo di cinque amici animaleschi l'affascinante borseggiatore Mister Wolf, lo scassinatore di casseforti Mister Snake, il rilassato maestro del travestimento Mister Shark, l'irascibile Mister Piraña e l'hacker esperta dalla lingua tagliente Miss Tarantola che, quando vengono arrestati, per salvarsi promettono di diventare buoni. Che si fa, ci si fida o il pregiudizio degli umani di avere davanti sempre e comunque un lupo, uno squalo, un piraña, e una tarantola, sarà più forte?

La domanda non è per forza retorica anche perché il nuovo, divertente e divertito, film di animazione di Dreamworks Troppo cattivi diretto dall'esordiente Pierre Perifel (è stato l'animatore di Shrek e Kung Fu Panda) in uscita il 31 marzo, è pensato per i più piccoli che sui concetti di integrazione e accettazione dell'altro sanno pensarla in maniera originale.

Al divertimento di una sceneggiatura scoppiettante, di un'animazione al fulmicotone, di personaggi non stereotipati anche se riconoscibilissimi, insomma a ciò che la Dreamworks ci ha abituati da sempre (Shrek, Kung Fu Panda, I pinguini di Madagascar), si aggiunge quello provocato dall'ottimo cast di doppiatori, quasi tutti comici esclusa la cantante Margherita Vicario che fa Miss Tarantola e l'attrice Paola Michelini nei panni di una politica d'acciaio, come il radiofonico Andrea Perroni (Mister Wolf), il multitasking Saverio Raimondo (professor Marmellata) che presta la voce anche al film Disney/Pixar Luca di Enrico Casarosa che domenica sapremo se avrà vinto l'Oscar, e i tre della stand-up comedy Edoardo Ferrario (Mister Snake), Francesco De Carlo (Mister Shark) e Valerio Lundini (Mister Piraña) che, tra il serio e il faceto, come ama essere lui, ci dice: «I film di animazione sono quelli che capisco di più perché sono pensati per i bambini. Io ormai faccio fatica a capire le trame. Se in un film ci sono due personaggi mori con i capelli corti per me sono la stessa persona. Per fortuna qui c'è un lupo, un serpente, un pesce, un ragno e così non mi sbaglio. Avete presente quando in un film a un certo punto si dice: È la mamma di Trevor?. Ecco per me Trevor non esiste, non so chi sia».

Un assaggio della comicità che rivedremo nel suo programma cult Una pezza di Lundini da mercoledì prossimo su Rai2 in seconda serata alle 23,30 mentre su RaiPlay saranno presenti le puntate in anteprima a partire da lunedì 28 marzo: «Così non lo vedrà nessuno in tv, già prima i miei critici dicevano con supponenza è un programma che fa il due per cento. E io tra me e me ho sempre pensato: A bello, fallo tu il due per cento», conclude il comico che ha spopolato nei teatri con lo spettacolo Il mansplaininig spiegato a mia figlia e che ha vissuto questa esperienza di doppiaggio come «una vacanza mentale perché i dialoghi erano scritti da altri mentre noi ci scriviamo tutto da soli».

Anche Edoardo Ferrario è in partenza, oggi, con il suo spettacolo Il direttore sanitario che è praticamente sold out in tutta Italia e si schernisce perché proprio uno dei suoi monologhi più cliccati su YouTube è contro il doppiaggio dei film: «Non potete immaginare il livore dei doppiatori, che sono molto poco ironici, nei miei confronti. A questo punto non credo che diventerò mai un doppiatore professionista ma ho accettato di farlo anche perché questi film sono per un pubblico di bambini che non vede i film in lingua originale con i sottotitoli. Comunque io sottolineavo che oggi i doppiaggi vengono fatti velocemente e con poche risorse, quindi con una qualità diversa dal passato».

Mentre Margherita Vicario non ha problemi con nessuno ma confida di essere, forse più degli altri, un'amante dei film di animazione: «Io vado sempre al cinema a vederli appena escono, mi sembra che ospitino ancora un terreno molto fertile per la musica.

Spesso sono pieni di canzoni».

Commenti