Ecco la vera anima di Erodoto

Tra mito, storia e realtà Domenico Marino racconta il grande cronista

Antonio Sergi

Un'opera di riscoperta storica che pizzica l'orgoglio dei calabresi. Ecco La tomba di Erodoto libro di Domenico Marino, (Falco pagg. 120, Euro 12). Un appassionante e utile romanzo che restituisce Erodoto alla Calabria. Scritti che fanno luce sul mistero che avvolge il padre della storiografia moderna e primo cronista. Respiri universali, richiami alla vita, alla fede, alla partecipazione. Un viaggio nella memoria che diviene attuale. Basti pensare - come ricorda il filosofo Diego Fusaro - alla storia di Pisistrato, carnefice che si finse vittima: un modello governamentale specchio dell'oggi, in cuivengono imposte scelte politiche in nome della strumentale crisi. L'autore riannoda finemente le sostanze identitarie della Calabria tra leggenda e suspense, oltre i luoghi comuni. Erodoto lavorò, morì e fu sepolto a Thurii, colonia panellenica che nel V secolo a.C. Pericle volle sui resti della grande Sybaris. Lo raccontano fonti storiche e ne sono certi Luciana, Rocco e Paola che si ritrovano a scavare nell'area archeologica sibarita ancora devastata dall'esondazione del Crati. Individuano una traccia di bronzo del Toro cozzante, seguono una linea tracciata dal Truffatore di Paestum, trovano conforto nella retorica di Aristotele.

Con poche risorse ma spinti dalla passione, i tre, vivono un giallo sino alla scoperta, tra fango e ruderi, d'un epigramma funebre e di una lastra di pietra calcarea col prologo delle storie: «Questa è l'esposizione delle ricerche di Erodoto e di Thurii, perché le imprese degli uomini col tempo non siano dimenticate».

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