Coronavirus

Ed Sheeran chiude il suo pub e promette: ​"Continuerò a pagare i miei dipendenti"

Il cantante inglese ha annunciato la chiusura del suo locale "Bertie Blossoms" di Londra, promettendo di continuare ad aiutare economicamente i dipendenti in piena emergenza da Covid-19

Ed Sheeran chiude il suo pub e promette: ​"Continuerò a pagare i miei dipendenti"

La solidarietà in questa emergenza mondiale assume svariate forme. C’è chi ha riconvertito le proprie aziende per produrre mascherine e camici, chi ha incremento lo stipendio dei propri lavoratori come Giovanni Rana e chi, come Ed Sheeran, ha deciso di continuare a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti costretti a stare a casa a causa della pandemia da Covid-19.

Il cantante britannico si è visto costretto a chiudere il suo pub ristorante nel cuore di Londra dopo l’ordine di quarantena imposto dal governo inglese. Ed Sheeran aveva inaugurato il suo locale a "Bertie Blossoms" a Notting Hill, lo scorso novembre ma oggi, a causa del coronavirus il locale, come migliaia di altri luoghi pubblici, è stato chiuso. Come riporta il quotidiano The Sun, però, Ed Sheeran ha assicurato ai suoi dieci dipendenti che il loro salario non sarà toccato e continueranno a percepire il loro stipendio per tutto il tempo che il locale resterà chiuso.

Non solo. Il cantante inglese ha anche esortato i suoi lavoratori a cercare un impiego alternativo o a offrirsi come volontari in questa difficile emergenza che sta toccando il mondo intero. Una fonte del The Sun ha spiegato: "Ed ha detto a tutti di non preoccuparsi e di proseguire la loro vita, li vedrà di nuovo tutti per un enorme incontro una volta che il mondo tornerà alla normalità". Sheeran, che a dicembre aveva detto addio ai social network, ha fatto sapere che il locale rimarrà chiuso fino a che non ci saranno le garanzie necessarie per offrire la massima sicurezza a dipendenti e clienti.

Secondo i tabloid britannici il cantante sarebbe stato pronto a uscire con un nuovo album a breve, ma lo scoppio della pandemia da coronavirus avrebbe inevitabilmente rinviato la pubblicazione.

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