
Eppure sono nati da 36 anni ma sembra ieri. Circolo Arci Bellezza di Milano. Elio e Le Storie Tese si inventano un altro copione per presentare i loro primi tre dischi rimasterizzati e ricamati con dvd e rarità varie. «C'è una realtà parallela - dice Elio - nella quale i nostri primi dischi sono stati prodotti da Mal dei Primitives». E Mal, anzi per l'esattezza Paul Bradley Couling da Llanfrechfa in Galles, leggenda della musica dal beat al pop, presidente dell'associazione italiana golf, è proprio lì con loro, capelli bianchi, bello come quando cantava Furia cavallo del West e ironico proprio come la band della quale (nella realtà parallela, ovvio) è stato lo scopritore. «Ho iniziato la mia carriera tanti anni fa, ho girato il mondo ma volevo qualcosa di più e allora ho lanciato questi ragazzi», spiega quasi fosse un attore. «Nella realtà parallela - precisa ridendo Faso - i Beatles e i Rolling Stones fanno schifo e gli Elio e le Storie Tese sono bravissimi e famosissimi». Per farla breve, sulla copertina di questi tre nuovi/vecchi dischi c'è la scritta «Mal presenta Elio e le Storie Tese in Esco dal mio corpo e ho molta paura , e poi in Italyan, rum casusu cikti e Samaga hukapan karyana turu ».
Per complicare le cose, anche i titoli dei dischi, che sono i loro primi tre, quelli che hanno fatto di questa band i pilastri del pop surreale, sulle copertine sono stati modificati all'occorrenza, quasi fosse un altro modo di dissacrare ed evitare l'autocelebrazione. «Quando li ho conosciuti si chiamavano “Stefano e i suoi Amici“, ma presentandosi così non sarebbero andati da nessuna parte», spiega Mal adattando la loro biografia con un sorriso sulle labbra. «Così ho deciso io di cambiare nome e da allora sono diventati famosi». Adesso, per dirla tutta, Elio e Le Storie Tese sono un brand che va ben oltre la pubblicazione di dischi o l'accatastamento di concerti uno dietro l'altro. Vanno ben oltre persino al ritorno, peraltro un po' controverso, di Elio nella giuria di X Factor. Loro sono quella cosa che non ti aspetti ma che, quando la vedi o la ascolti, la riconosci subito tanto sono demenziali, acuti e pure musicalmente ineccepibili. E si nota pure nei suoni «ripuliti» di questi tre dischi, che sono pieni di titoli storici come John Holmes (una vita per il cinema) oppure Cassonetto differenziato per il frutto del peccato , Il vitello dai piedi di balsa e Amico Uligano : hanno fatto epoca almeno per due generazioni di ragazzi. Perciò, come spesso accade alle band quando da «giovani promesse» diventano «venerati maestri» (adattamento dell'immortale massima di Arbasino), si sono sparse voci sul loro scioglimento. D'altronde dopo oltre trent'anni un gruppo può anche dire basta. In realtà è stata solo una intervista un po' troppo «agile» a spargere la voce. E ora Elio la commenta così: «L'abbiamo letta e abbiamo smentito. Ma poi ci abbiamo riflettuto e ora non siamo mica così sicuri che non ci scioglieremo». Il tono è, ovviamente scherzoso, etereo. Non a caso Rocco Tanica incalza: «Fatti due conti, ci converrebbe scioglierci e fare cinque progetti colleaterali con cinque torunèe diverse. Quelle sì che ci farebbero guadagnare bene».
E, se non fosse ancora chiaro il concetto, Faso conclude: «Elio e le Storie Tese si divideranno. Ma solo gli incassi delle tournèe...». Insomma, con musicisti così è tutto vero tranne ciò che dicono (che poi è la prima regola del surreale e, in fondo il segreto del loro successo).