Fa sghignazzare l'«Elisir d'amore» da spiaggia

«Tutta la vicenda è ambientata su una spiaggia, durante una giornata al mare». Così il regista Damiano Michieletto ha spiegato il suo Elisir d'amore, visto in tv dallo Sferisterio di Macerata. «Nemorino è un bagnino un po' sfigato che deve ripulire i cestini, riordinare le sdraio e gonfiare i materassini; ha costantemente nei suoi occhi Adina, la più desiderata della spiaggia, proprietaria di un chiosco che porta il suo nome e nel quale lavora Giannetta. Belcore invece è un marinaio sbruffone che cerca di conquistare quante più ragazze che può nel minor tempo possibile. E poi c'è Dulcamara, per il quale mi sono ispirato a un personaggio che ho realmente incontrato: un venditore da spiaggia che con i suoi abbronzanti antirughe e anticellulite, approfitta delle paranoie da prova-costume dei bagnanti. Ma è anche un personaggio con un lato oscuro, celato dietro la vendita del suo celebre Energy drink». Ci avevano insegnato che l'Elisir d'amore fosse un'opera di sorrisi e tinte non caricate, di ironia, non di lazzi. Avevamo capito male. Anzi no. Questo è l'«Elisir da mare» di Michieletto, con musiche di scena di Donizetti (dirette da Francesco Lanzillotta).

Il pubblico ride davanti alla volgarità delle paesane trasformate in lucciole da spiaggia, di Nemorino mutandato e di Belcore che si fa leccare la panna sui pettorali. Missione compiuta. Attendiamo solo che sparisca la furtiva lacrima: che farsene del testo di Felice Romani? Al genio rilettore non manca che la parola.

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