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«Fargo 2» convince, ma ci manca Lorne Malvo

Un ritorno in grande stile, che pur essendo un post (una seconda stagione) in realtà è un pre. Stiamo parlando di Fargo che è tornata ieri sera su Sky Atlantic HD con un duplice episodio (ma per chi l'abbia perso è disponibile sull'on demand di Sky) e che da martedì 29 andrà avanti con un episodio a settimana alle 21,10. L'archetipo d'ispirazione resta sempre il film dei fratelli Coen, sia per quanto riguarda la trama e il modo di raccontarla, sia per quanto riguarda la fotografia (la luce gelida e iperrealistica fa da sola molto della forza della serie). Questa volta però si torna indietro nel tempo, al 1979 e a fare da trait d'union è solo un personaggio della prima stagione, Lou Solverson (era Keith Carradine), il padre della vice sceriffo Molly (Allison Tolman). Quest'anno un Lou Solverson giovane (interpretato da Patrick Wilson), agente della polizia di Stato e reduce dal Vietnam ha a che fare con pasticciaccio da criminalità organizzata già citato nella prima stagione, «L'incidente di Sioux Falls». La spirale di violenza in questo caso si scatena quando il patriarca della famiglia mafiosa dei Gerhardt che domina Luverne in Minnesota (anche i luoghi sono quelli noti dalla prima stagione) viene colpito da un ictus ed è costretto a lasciare il comando alla moglie Floy, mentre il figlio cerca di fare maldestramente di testa propria.

E in questo guaio (mortale) vengono poi trascinati i molto più normali coniugi Blomquist. A giudicare dai primi episodi il prodotto convince anche a partire dalla scelta di cambiare tutti i personaggi. Però il Lorne Malvo interpretato da Billy Bob Thorton nella prima stagione resta irripetibile...

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