Alla fine si scopre che ci sono due Madame. Una è la rivelazione più fresca dell'urban di casa nostra. L'altra è Francesca Calearo, nata a Vicenza nel 2002. Sono distinte, talvolta distanti. Ma entrambe sono sorprendenti. La cantautrice l'altra sera ha tenuto all'Alcatraz di Milano il primo concerto della sua vita «con la gente in piedi» ed è andata benissimo. Dall'alto dei suoi vent'anni, ha «tenuto» il palco come se fosse già al decimo tour, altro che debutto. «Non ho la più pallida idea di come andrà», aveva detto nei camerini. Poi l'abbiamo capito tutti: molto bene. Sintonia con il pubblico. Presenza scenica. Puntualità interpretativa. E gran bella band alle spalle, cosa sempre più rara oggidì. «Dicono di me che sono urban, ma non ho la più pallida idea di quale genere musicale io faccia. So che spazio dal rap al pop, al reggaeton e ad altro ancora. In fondo credo che se uno suona lo stesso strumento, o la stessa canzone, per tutta la vita magari dopo un po' tende a ripetersi».
Ha appena celebrato il disco di platino per il disco Madame, risultato che si aggiunge alla Targa Tenco per la migliore opera prima e la migliore canzone originale, Voce, con la quale l'anno scorso ha debuttato al Festival di Sanremo. Un testo, quello, che celebra la musica ma pure l'amore senza genere, un concetto assoluto ma fluido che si coglie tra le righe anche di Brividi, con il quale Mahmood e Blanco hanno sbancato l'Ariston e stanno per giocarsi l'Eurovision di Torino. Madame, ha fatto una piccola rivoluzione? «Spero di sì, anche se io faccio quello che mi sento, non ho l'obiettivo di schiacciare tutto».
Alta, all'apparenza timida, molto colta rispetto a quasi tutti i suoi coetanei musicali, Madame sa proteggere Francesca Calearo, la ragazza cresciuta a Creazzo in provincia di Vicenza alla quale interessano «la pace e la salute mentale». Non sarà stato facile conservarle in quest'ultimo paio d'anni, visto il successo vorace che l'ha avvolta quasi subito dopo la «storia» di Cristiano Ronaldo su Instagram nella quale ascoltava il brano Sciccherie. Una crescita rapidissima, quasi fulminea. Insomma, c'era bisogno di una pausa. «Ho lavorato in campagna, sono stata da sola in Giordania giusto per stoaccarmi da tutto, compresi i social, ho proprio disinstallato le app ed è stata una mia amica che ha curato i contenuti, naturalmente con il mio consenso. Ma avevo bisogno di stare un po' lontano da quel mondo, non mi disturbava soltanto l'hype ma pure la pubblicità. Ho ripreso a usare i social soltanto da tre giorni». E ora? «Probabile che cambi qualcosa nel mio rapporto con i social. O forse no perché, dopotutto, mi sono ricaricata».
Senza dubbio Madame sul palco ha convinto anche i più scettici. E dovrebbe farlo anche la Madame della vita privata, ossia Francesca Calearo dallo sguardo sfuggente e profondo.
«Ho fatto la maturità e sono stata promossa con 82, ora sto studiando le cose che mi interessano di più, leggo Bulgakov e Jung, sono appassionata di sincronicità», spiegava prima di confermare che, sì, la «mia più grande trasgressione è stata fare quello che volevo» e subito dopo salire sul palco per farlo in un Alcatraz tutto esaurito. Ce ne fossero.
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