Filippo Fonsatti è presidente della Federazione dello Spettacolo dal Vivo, comparto che da ieri - con il cinema - condividerà un fondo di 130 milioni di euro per far fronte all'emergenza da Covid-19. Come verranno ripartiti questi milioni? Quanto alla lirica, alla prosa, alle società di concerti, al cinema? «Entro un mese il Ministero definisce i criteri mentre a noi spetta quantificare i danni sebbene sarà possibile fare stime oggettive solo alla fine della stagione o dell'anno. In aggiunta alla chiusura di queste settimane, sono tante le incognite, tra cui: come reagirà il pubblico? Avrà paura o vedrà nel teatro un momento di coesione sociale per superare il momento terribile».
L'ipotesi dunque è ripartire a maggio quando le stagioni liriche e concertistiche, di solito, finiscono: «Di fronte a questa emergenza dobbiamo cambiare mentalità. Dovrebbe saltare il concetto di stagione. A luglio e agosto gli Italiani andranno meno in vacanza perché avranno consumato le ferie, avranno timore a girare il mondo e forse ci saranno meno soldi. È probabile che in compenso avremo città molto animate». Quindi teatri aperti d'estate? «Sì, dovremmo fare un patto con gli artisti fermi per due mesi. Innovare l'offerta, magari calmierare i prezzi dei biglietti. In breve, studiare misure per promuovere il rilancio».
C'è soddisfazione per i 130 milioni: «Soprattutto se si tiene conto che in un primo tempo le stime erano di 60. Vedremo come verranno ripartiti, ma ammettendo che si dividano equamente fra cinema e spettacolo dal vivo, sarebbero 60 milioni, che equivalgono al 20% del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo). Cifre da considerare con il massimo rispetto.
Poi sono stati introdotti ammortizzatori sociali, sospensione del pagamento Iva e contributi previdenziali: sollievo per le nostre casse». Infine il sistema di biglietti voucher: «Ipotesi.
Avevo speso 60 euro per uno spettacolo poi saltato, anziché ottenere il rimborso avrò un credito di 60 euro per seguire un altro evento». E invece cosa si pianifica per il Fus? «Chiediamo al Ministero di trovare un meccanismo di deroga per cui agli enti si dia lo stesso contributo dell'anno precedente».
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