Cultura e Spettacoli

Il film del weekend: "Birdman"

Il film candidato a nove premi Oscar è una complessa opera di meta-teatro, colma di trovate a effetto e allestita con toni da commedia nera

Il film del weekend: "Birdman"

Forte di ben nove nomination agli Oscar, tra cui film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e attori non protagonisti, arriva nelle nostre sale "Birdman" di Alejandro Iñárritu (già regista di "21 Grammi" e "Babel"). Si tratta di un film ambizioso, eclettico e sperimentale in cui dramma e commedia grottesca si sposano a meraviglia. Nei suoi 119 minuti non c'è solo il dietro le quinte di uno spettacolo teatrale, ma la rappresentazione di una crisi esistenziale. Riggan Thomson (Micheal Keaton), divenuto una celebrità nei primi anni '90 impersonando Birdman, un supereroe protagonista di vari blockbuster, è alle soglie dei sessant'anni e sogna ancora di guadagnarsi la fama di vero attore. A questo scopo decide di debuttare a Broadway scrivendo e interpretando un testo tratto da Raymond Carver. Tra imprevisti, tensioni con il primo attore (Edward Norton) e con le donne della sua vita, a cominciare dalla figlia Samantha (Emma Stone), lo spettacolo rischierà di non andare in scena. Ambientato interamente in un teatro, sul palco così come nei meandri dei corridoi e dei camerini, "Birdman" è uno dei film più attesi dell'anno e deve molto del suo fascino alla sua atipicità.

Non è certo la prima volta che al cinema vediamo mischiarsi tragedia e umorismo, ma difficilmente in modo tanto nevrotico, originale e intelligente. Siamo di fronte ad un'opera in cui la narrazione si avvale del realismo magico per oscillare tra finzione teatrale, immaginazione del protagonista e mondo reale. Nel ruolo principale, una celebrity in disgrazia che vuole riscattarsi attraverso il Teatro impegnato e che lotta con i propri demoni interiori, un Micheal Keaton davvero convincente e credibile. Dopo aver impersonato un paio di "Batman", l'attore era pressoché scomparso dalle scene; naturalmente, la somiglianza tra la sua carriera cinematografica e quella di Thompson è intenzionale. Il resto del cast è composto da interpreti in stato di grazia tra cui Edward Norton, Emma Stone e Naomi Watts. Oltre ad essere ben recitato il film è diretto in maniera impeccabile anche se assai personale: la camera tallona gli artisti e dà luogo a lunghissimi piani sequenza in cui tutto è studiato in maniera meticolosa. Molto attento è anche l'uso dei dialoghi, compreso quello interiore che il protagonista ha con il suo alter ego, Birdman, un vero e proprio flusso di coscienza che mette a repentaglio la sua salute mentale. A legare tra loro scene colme di virtuosismi, iperboli e nonsense, una colonna sonora jazz di sola batteria. In questo ensemble talvolta ridondante perché sopra le righe in maniera compiaciuta, il regista lascia intendere la sua opinione sull'industria cinematografica e stimola nello spettatore riflessioni sull'uso dei social network e sul concetto di popolarità.

Da intrattenimento autoriale qual è, "Birdman" è una pellicola sicuramente audace e riuscita.

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