Cultura e Spettacoli

Il film del weekend: "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe"

Avventura splatter e un po' trash, sfacciatamente mediocre ma godibile se intesa semplicemente come il guilty pleasure che aspira ad essere

Il film del weekend: "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe"

Scritto e diretto da Tommy Wirkola, "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe" è una coproduzione tedesco-americana costata cinquanta milioni di dollari ma che nel mondo ha già superato i duecento milioni d'incasso.

Ennesimo titolo che rivisita in chiave moderna e adulta una favola classica dell'infanzia; stavolta cinematograficamente siamo di fronte a una commistione tra il genere fantasy, l'action e l'horror. E' un film puramente di intrattenimento, che assolve il suo scopo e non riserva grosse sorprese, figurarsi riflessioni. Si tratta di una serie di sequenze di lotta contro streghe addobbate da circo la cui efferatezza è mitigata qua e là da cenni grotteschi che vorrebbero divertire. I dialoghi citazionisti ai limiti del parodistico, i vestiti in pellame nero in stile Matrix dei due protagonisti, le armi anacronisticamente moderne, dicono da subito che siamo in zona fumettone dark e splatter scacciapensieri, naturalmente riservato agli amanti del genere.

L'omonima fiaba dei Fratelli Grimm è liquidata ancor prima di arrivare ai titoli di testa. La storia dei due piccoli orfani preda della strega nella casetta di marzapane costituisce infatti soltanto il prologo di quello che è il racconto di cosa potrebbe essere successo a quei bambini una volta divenuti adulti.

Hansel (Jeremy Renner) e Gretel (Gemma Arterton), quindici anni dopo aver vissuto la vicenda narrata nella celebre fiaba, hanno oramai trovato la loro strada nel mondo. Si sono apparentemente emancipati dal ricordo doloroso dell'abbandono da parte dei genitori e sono diventati due affermati e prezzolati cacciatori di streghe. Ma quando arrivano in un villaggio in cui sono stati rapiti già undici bambini destinati a un sabba durante un'eclissi di luna, ad attenderli non c'è solo la potente strega Muriel (Famke Janssen) ma anche una cospicua serie di rivelazioni circa il loro passato.

Il linguaggio usato è spesso di cattivo gusto, Hansel e Gretel hanno modi un po' rozzi da avventurieri quali sono e se la cavano dando botte da orbi. Il villain di turno, nello spettatore, non suscita alcuna sensazione; si sa, semplicemente, che verrà presto "macellato" secondo uno schema narrativo canonico per non dire stantio. La mancanza di sostanza viene attutita dalla prestanza fisica dei due attori principali; in alcuni punti è solo la piacevolezza della bellissima Gemma Arterton a mandare avanti l’interesse per il racconto.

Viene ironicamente mantenuto il sottinteso intento formativo contenuto in ogni fiaba che si rispetti, solo che qua è ridotto al divertito monito di evitare di strafare sui dolci: ad Hansel hanno provocato il diabete quelli consumati sotto coercizione della strega cattiva. Insomma, è un film approssimato e assai scomposto ma che divertirà chi non si aspetta più di quello che il trailer promette.

Palpabile la "minaccia" di un sequel.

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