Los Angeles, 1987. Sherry è una ragazza di campagna, arrivata dall'Oklahoma col sogno di diventare una cantante. Si innamora di Drew che spera di sfondare come rocker e che le trova un impiego come cameriera dove lavora lui, ossia al mitico The Bourbon Room, locale in cui hanno suonato i più grandi e in cui è in arrivo Stacey Jaxx, frontman degli Arsenal per l’ultimo concerto prima di intraprendere la carriera da solista. Nel frattempo Patricia, la moglie del sindaco, porta avanti una crociata moralizzatrice per far chiudere il posto, reputandolo luogo di peccato e perdizione e dimenticando i suoi segreti trascorsi da groupie.
“Rock of Ages” è la trasposizione cinematografica di un musical di successo a Broadway. Non si tratta di un revival nostalgico come quelli che tanto va di moda girare adesso; questo sembra davvero un film girato tre decenni fa, con le modalità filmiche e le leve emotive di allora. Non sono solo i costumi, le scenografie e la colonna sonora, è proprio la storia dei due giovani innamorati che sognano il successo a ricalcare quella di tante teen-comedies degli anni 80.
I giovani protagonisti, Diego Boneta e Julianne Hough, non sfigurano accanto ai veterani componenti del cast. Che Catherine Zeta-Jones, tornata in gran spolvero, fosse un’ugola d’oro si sapeva dai tempi dell’Oscar per “Chicago”, ma anche gli altri se la cavano bene, perfino un insospettabile Alec Baldwin qui ironico e spassoso come non mai e con il cantante Russel Brand a fargli da spalla comica. Ma il gigante del film resta un debordante e insuperabile Tom Cruise. Si abbandona anima e corpo al suo personaggio di icona del rock, sempre a torso nudo e tatuaggi ben in vista; spruzza feromoni mischiati ad autoironia per tutto il tempo. E’ carismatico, magnetico e selvaggio e riempie lo schermo rendendo davvero credibile l’esistenza del suo Stacey Jaxx.
Il soundtrack omaggia i grandi nomi del rock con nuovi arrangiamenti di canzoni che hanno fatto la storia e che qui hanno anche finalità narrativa; tra gli altri, Guns N Roses, Bon Jovi, Twisted Sister, Arrows. L’alternanza di scene dialogate e scene cantate è assolutamente scorrevole e non pesante anche per chi non va matto per i musical.
Imperdibile per tutti coloro che erano adolescenti negli anni d’oro del rock e per chi abbia voglia di
riascoltare o conoscere per la prima volta, perché no, i grandi pilastri di un genere che ha lasciato il posto nel decennio successivo a tristissime boy band. Per i nostalgici di un modo di fare musica e cinema che non esiste più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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