Gag, scollature e disturbatori. Il Festival parte secondo copione

Fiorello scalda il pubblico e dà il via alla kermesse. Hunziker supersexy in nero. Baglioni inizia ingessato, poi si scioglie

Gag, scollature e disturbatori. Il Festival parte secondo copione

nostro inviato a Sanremo

«Questo è l'unico Festival dove non si eliminano i cantanti ma gli spettatori». «Ci sono tre, quattro canzoni che voglio usare il prossimo Capodanno, il preludio di Chopin in confronto è una samba». Fiorello apre alla grande il Festival di Sanremo con gag e battute strepitose schivando la politica («attenzione al toy boy di Orietta Berti», ha detto riferendosi a Di Maio) e pure il solito intruso salito sul palco che voleva protestare per qualche cosa. «Voi pensate che Morandi e Baglioni siano gli originali, come minimo sono la terza copia». E poi via con un divertentissimo medley dei brani dei due capitani coraggiosi. «Se sei a terra non strisciare mai... devi contare solo su di te... uno su mille... non andare via...», mischiando la musica dell'uno con i testi dell'altro. Sempre lì a dire «che ansia, che paura, non ce la posso fare». E, invece, come ci ha abituato da decenni, Fiore ci ha fatto ridere. Il suo è stato un regalo per dare un giusto avvio alla kermesse. Fantastico il duetto successivo con Baglioni, urlando a squarcia gola pezzi di E tu. A un certo punto pareva che il conduttore del Festival fosse lui.

Peccato che poi, quando è andato via, il padrone di casa Claudio Baglioni abbia inscenato la più melensa presentazione che si sia mai vista al Festival tra mare, vento, cielo, emozioni, melodramma, girandole di colori. Poi via via si è sciolto.

Per il resto la serata è andata come aveva promesso il direttore artistico, una festa della musica italiana. Certo l'inizio non è stato dei più incoraggianti, con i campioni impegnati a eseguire, una strofa per uno, la canzone scritta apposta da Baglioni come sigla d'apertura. Ma sembravano ragazzi dello Zecchino d'oro più che star della canzone italiana. Poi i big in gara per fortuna si sono potuti cimentare nei loro brani. Con il primo ascolto, che poi risentiremo in tutte le serate fino a sabato quando, senza che nessuno venga eliminato, verrà stabilita la classifica in base alla media dei voti delle varie giurie. Fra i primi tre, poi verrà scelto il vincitore di questa edizione del Festival.

Ha aperto le danze Annalisa con Il mondo prima di te, si è continuato con la commovente voce di Ron con Almeno pensami fino ai più impegnati Ermal Meta e Fabrizio Moro che hanno presentato Non mi avete fatto niente, per passare agli scatenati Lo stato sociale e al momento nostalgico con i Decibel, Facchinetti-Fogli e Canzian fino alla sempre magica Vanoni insieme a Bungaro e Pacifico. Pure i conduttori Michelle Hunziker, con scollatura vertiginosa, e Pierfrancesco Favino non hanno risparmiato le loro ugole, come invece avevano fatto credere nei giorni precedenti il Festival. La bionda conduttrice si è cimentata addirittura in E se domani, monumento di Mina. Il suo collega ha scherzato con Io non canto, lui che aveva promesso di non provarci proprio a confrontarsi con cotanti artisti e più tardi addirittura ha affrontato il testo di Bella senz'anima di Cocciante.

Emozionante l'omaggio a Luis Bacalov, da poco scomparso, con Baglioni e Morandi, unico super ospite della serata dopo il forfait per laringite della Pausini (che si collega al telefono), perfetti sulle note di Se non avessi più te scritta nel 1965 da Bacalov per Morandi stesso. L'ex ragazzo di Monghidoro si è unito anche a Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti in Una vita che ti sogno scritta dal giovane frontman per Gianni per il suo ultimo disco D'amore d'autore.

Comparsata di tutto il cast dell'ultimo film di Gabriele Muccino A casa tutti bene. Chiudono le esibizioni dei venti cantanti, Le vibrazioni con il brano Così sbagliato. E poi «poppoppoppoppo» finisce la prima serata. Coriandoli di emozioni...

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