Garrone unico italiano nella Cannes dei soliti noti

Garrone unico italiano nella Cannes dei soliti noti

Alla fine sarà solo un film a rappresentare l’Italia in concorso al prossimo Festival di Cannes dal 16 al 27 maggio. Si tratta d’uno dei nostri registi più conosciuti in Francia, Matteo Garrone che, dopo Gomorra (Gran Premio della Giuria nel 2008), torna a Cannes con Reality. Il film, girato tra Napoli e Cinecittà, racconta d’un aspirante concorrente del Grande fratello televisivo (gli attori sono in gran parte sconosciuti ma troviamo Claudia Gerini come conduttrice del reality) ed è frutto - non a caso - di una co-produzione italo-francese con Fandango e con Rai Cinema che lo distribuirà nelle sale probabilmente in autunno.
Un solo titolo in concorso è tanto o è poco? Come sempre dipende dai punti di vista ma certo, se si pensa che per alcuni anni sulla Croisette proprio non ci siamo andati, possiamo tranquillamente affermare che è andata benissimo. Così come sono abbastanza positivi i dati diffusi ieri dall’Anica (la Confindustria del cinema) e dalla Direzione Generale per il Cinema (Ministero dei Beni Culturali) con un segno più nel 2011 rispetto all’anno precedente per quanto riguarda la produzione di film italiani (132 invece che 115). Mentre, se c'è stata una flessione nelle sale degli incassi totali del dieci per cento, la stessa cifra diventa positiva considerando i risultati al botteghino dei soli film italiani.
Ma, alla 65esima edizione del festival più importante del mondo, il nostro cinema sarà rappresentato, oltre che da Nanni Moretti prestigioso presidente di giuria, da due grandi cineasti che, curiosamente, hanno iniziato la carriera insieme, firmando la sceneggiatura di C’era una volta il West di Sergio Leone, e che ora troviamo di nuovo uniti nel «Fuori concorso» accanto al film d’animazione Madagascar 3: Bernardo Bertolucci con il suo Io e te tratto da Ammanniti (distribuito da Medusa in autunno) e Dario Argento con Dracula in 3D che verrà proiettato, naturalmente, a mezzanotte. Per il resto il cartellone della kermesse è pieno, come sempre, di grandi nomi annunciati con enfasi ma poca fantasia dai sempiterni responsabili di Cannes, Gilles Jacob (presidente) e Thierry Frémaux (direttore). Così ad aprire il concorso del festival, con la splendida attrice di The Artist Berenice Bejo come madrina e con la magnifica Marilyn Monroe che nel poster spegne una candelina, sarà l’atteso Moonrise Kingdom di Wes Anderson a cui si affiancheranno quattro registi già «impalmati» col massimo riconoscimento (Michael Haneke, Ken Loach, Cristian Mungiu e Abbas Kiarostami) e sei registi già premiati a vario titolo (David Cronenberg il cui figlio Brandon è presente col suo film d’esordio nella sezione Un certain regard, Jacques Audiard, Alain Resnais, Carlos Reygadas, Thomas Vinterberg e lo stesso Garrone). Mentre a colmare il vuoto - come ha avuto modo di dire il direttore Frémaux - «tra il “piccolo” cinema indipendente americano e quello degli studios che non sempre punta a un pubblico adulto» oltre ad Anderson ecco Jeff Nichols e Lee Daniels e i due film statunitensi dei registi australiani Andrew Dominik e John Hillcoat.


Infine vedremo tutta l’America di un grande scrittore come Jack Kerouac nella trasposizione cinematografica del suo mitico On the Road diretto dal brasiliano Walter Salles con l’attrice Kristen Stewart che così, almeno sulla Croisette, si ricongiungerà all’amato vampiro di Twilight Robert Pattinson protagonista di Cosmopolis di Cronenberg.

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