Gianmarco Mazzi: «L'Arena è viva anche con il rock»

«Nello scontro per l'uso dell'Arena tra il sindaco di Verona e il soprintendente archeologico del Veneto, io sto dalla parte del Sindaco. E non lo faccio pensando agli interessi economici della Città ma proprio alla cultura, che nasce viva e qualcuno vorrebbe trasformare in un sepolcro funebre chiuso dietro un pesante cancello. Con le chiavi in mano solo a pochi eletti. E non dal popolo». Così Gianmarco Mazzi, direttore artistico dei due recenti live di Gianni Morandi all'Arena di Verona, prende posizione nella polemica sulle modalità di concessione dell'anfiteatro al rock, tra il sindaco Flavio Tosi e il soprintendente ai beni archeologici Vincenzo Tinè. Per quest'ultimo i concerti sono troppo invasivi, mentre il sindaco si è detto contrario ai divieti. «La cultura - insiste Mazzi - è vita e i monumenti devono poter respirare insieme a chi li ammira, devono poter parlare del passato all'uomo contemporaneo che li guarda, li calpesta, li tocca.

Anche il rock dà vita, con la sua energia, i suoi riti collettivi, democratici e non elitari, la forza di aggregare generazioni diverse, magari facendo ascoltare, per sei sere di fila, la sontuosità di arrangiamenti unici fondati sulla fusione tra musica elettrica e musica sinfonica-orchestrale».

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