Quando si dice il caso. Era nata senza troppe pretese, come uno speciale «una tantum» a basso budget, di quelli buoni soprattutto per tappare i buchi del palinsesto. E invece: Avevo un cuore che ti amava tanto - la serata che nello scorso aprile Raiuno dedicò a Mino Reitano - registrò un successo da show milionario, con cinque imprevisti milioni di telespettatori. Risultato: forse per capitalizzare uno delle poche vittorie dell'intrattenimento di Raiuno, forse per meglio utilizzare uno dei suoi volti di maggiore popolarità (nonché per fare un po' di sana economia) la rete affida una prima serata a Massimo Giletti. E lo fa con tre, probabilmente quattro «speciali» costruiti secondo lo stile dello show-commemorazione di Reitano. Formula semplicissima: un grande cantante del passato, i suoi motivi, quindi testimonianze, infine re-interpretazioni dei suoi brani più popolari. Il tutto a 350 mila euro di costo (contro i 600mila a puntata che Raiuno mediamente impiega), con una produzione senza appalti, targata interamente Rai, e soprattutto in linea col «trend» vincente degli show dedicati alla nostalgia dell'ugola: da I migliori anni a Ciak si canta, da Ti lascio una canzone a Io canto. «Stavolta, però, senza intenzioni commemorative. - precisa Raffaella Santilli, capo della struttura Rai che segue il progetto - L'idea è semmai quella di valorizzare in tre, forse quattro speciali il meglio del patrimonio musicale leggero italiano. Non a caso inizieremo con Lucio Dalla. Proseguiremo, forse, con Modugno, mentre i nomi di Lucio Battisti e Mia Martini sono solo delle ipotesi».
Registrati all'Auditorium di Napoli probabilmente in novembre, gli speciali non hanno ancora una collocazione precisa.
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