Di certo ha le idee chiare: «Il talent show salvaguarda il bisogno di sognare». Luca Argentero sarà uno dei giudici del serale di Amici, in partenza su Canale 5 probabilmente sabato sei aprile. Oltre a lui, il deejay e produttore Gabry Ponte e un altro che sarà annunciato nei prossimi giorni. Una sfida per questo torinese neppure 35enne così bello da diventare un sex symbol e così talentuoso da passare in dieci anni dalla Casa del Grande Fratello alla candidatura al David di Donatello come miglior attore protagonista (per Diverso da chi? di Umberto Carteni). «Sono già concentratissimo», spiega parlando a cento all'ora. Intanto oggi, in studio con Maria De Filippi nel corso del pomeridiano di Amici, i capisquadra Emma e Miguel Bosé formeranno le due squadre che poi si giocheranno la vittoria. Davanti agli occhi (e ai giudizi) di Argentero.
A proposito, ci sono tanti modi di giudicare.
«Beh certo Gabry Ponte avrà un ruolo più tecnico. La mia valutazione sarà sulla performance».
Ossia?
«Sarò molto attento a come i cantanti affronteranno i testi, a come pronunceranno le singole parole, a quale sarà il rilievo e la profondità che ciascuno saprà raggiungere. Sono un attore e so quanta importanza abbiano le parole».
Saprà anche che quando è stato annunciato come giudice di Amici qualcuno si è stupito.
«E io mi stupisco dello stupore».
Cosa le hanno detto, in sostanza.
«Ma che ci fai ad Amici, ormai sei attore, hai recitato con Ozpetek ecc ecc. In realtà mi sembra una scelta coerente con quello che credo di essere. Non conosco così bene la tv come ormai conosco il cinema e quindi sono molto interessato a scoprirla meglio. Anche quando ho fatto Le Iene avevo lo stesso spirito».
Sa com'è, qualcuno critica i talent show a qualsiasi costo.
«Mi stupisco. Pare che ci siamo dimenticati che, ad esempio, che nel Dopoguerra dai concorsi di bellezza sono uscite tante ottime attrici, qualcuna ha vinto anche l'Oscar. I tempi e gli strumenti cambiano, ma per raggiungere l'obiettivo c'è sempre bisogno di aver talento e voglia»
Appunto.
«Credo che i ragazzi stiano perdendo la propensione al sogno. Ne sento molti che dicono: ma no, non ci spero neanche a realizzare i miei sogni, tanto so che a me non succederà mai... Invece no. E le scuole come Amici dimostrano che c'è ancora spazio per i sogni».
Basta crederci.
«Io ho fatto tantissimi casting, ad esempio. E ai ragazzi in gara dirò sempre che dovranno affrontare ogni interpretazione, ogni prova come se fosse l'ultima. Questa è un'occasione importantissima che può cambiare per sempre la vita: devono sfruttare l'energia fino all'ultimo grammo».
Poi lei, che è uscito dal Grande Fratello, è la dimostrazione che certi snobismi si possono superare.
«Sì, con la volontà e la consapevolezza di non lasciare mai nulla di intentato».
Com'è nata l'idea di partecipare ad Amici?
«Ero stato qualche volta ospite di C'è posta per te. E di Maria De Filippi e del suo staff mi ha colpito la semplicità unita all'efficacia. Poi, parlandoci un po' di più, sono rimasto affascinato dalla macchina che lei riesce a gestire».
Amici va in onda dal 2001.
«Gli show che durano a lungo sono un simbolo di eccellenza. Io poi lo seguo con curiosità sin da quando era un talk tra ragazzi».
Scusi Argentero ma a lei che musica piace?
«Sono
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