Dal nostro inviato a Verona
In fondo l'atmosfera è proprio la stessa: fine estate, i primi freddi, la musica di una stagione che ancora gira intorno. All'Arena di Verona non c'è più la finale del Festivalbar ma «Power Hits Estate 2017», organizzata da Rtl 102.5 e trasmessa in diretta per i circa sette milioni di ascoltatori della radio e tutti gli spettatori del canale 36 del digitale terrestre e del 750 di Sky. I tempi cambiano ma le abitudini restano. E da mezzo secolo a settembre ci viene voglia di incoronare il tormentone dell'estate, il brano che non è soltanto stato ascoltato di più ma che ha proprio firmato il periodo perfetto per il pop, quello delle vacanze e del disimpegno.
Una volta c'erano i jukebox, ora lo streaming. Nel 1967 il tormentone è stato Stasera mi butto di Rocky Roberts. Quest'anno davanti a un'Arena di Verona completamente esaurita con 14mila spettatori che hanno tifato come fossero alla finale dei mondiali di calcio, ha vinto Tra le granite e le granate di Francesco Gabbani, incoronato non soltanto dagli ascoltatori di Rtl 102.5 (che hanno votato sul sito della radio) ma anche da EarOne, la società che monitora le radio italiane 24 ore su 24. Un risultato che va oltre il momento nel quale il vincitore di Sanremo ha alzato il trofeo che gli consegna anche l'estate italiana. Francesco Gabbani conferma anche che, per la prima volta da tanti e tanti anni, la musica dell'estate è stata soprattutto italiana. Sarà una coincidenza fortunata oppure l'inizio di una tendenza, ma i brani più ascoltati questa estate sono «di casa nostra» e, dopo il boom primaverile di Despacito, non era poi così scontato. Da L'esercito del selfie (di Takagi & Ketra con Arisa e Lorenzo Fragola) a Mi hai fatto fare tardi di Nina Zilli fino allo spettacolare Riccione dei Thegiornalisti (premiato come il singolo indipendente più suonato dalle radio), durante le vacanze non ci sono state «invasioni» di lambade o macarene ma più che altro di canzoni italiane, a conferma di una rinnovata vitalità dei nostri autori. Persino un brano come Senza pagare di J-Ax e Fedez (da Comunisti col Rolex pubblicato a gennaio) è stato premiato come il brano più venduto tra streaming e download nei mesi di giugno, luglio e agosto secondo le rilevazioni ufficiali di Gfk.
Insomma, agli stranieri è rimasta, se così si può dire, la soddisfazione dei francesi Ofenbach (fortissimi con Be mine e ora con Katchi), della rivelazione LP, di Anastacia (che ieri ha cantato anche Ti amo in onore di Umberto Tozzi appena operato di appendicite) e di Andrès Dvicio che con Baby K è stato il protagonista di Voglio ballare con te. Per il resto, solo Italia. E così, mentre Angelo Baiguini e Giorgia Surina (con Fabrizio Ferrari e Alessandra Zacchino dietro le quinte) dettavano i tempi di uno spettacolo colossale, sul palco sono sfilati uno dopo l'altro Gianna Nannini, Ermal Meta, Fabri Fibra, Fabio Rovazzi con Gianni Morandi, Francesca Michielin (negli ultimi giorni la sua Vulcano ha ottenuto moltissimi voti), Gigi D'Alessio, Giorgia, Michele Bravi, la sempre più elegante Paola Turci, Guè Pequeno, Levante con Max Gazzè, Samuel, Bianca Atzei, Benji & Fede con Annalisa e i sempre più sofisticati The Kolors. In sostanza, il rito conclusivo dell'estate pop, che ha mescolato il nostalgico «sapore di mare» con un pizzico di orgoglio e una apertura verso la prossima stagione.
Non a caso, ad aprire praticamente lo show sono stati Max Pezzali, Francesco Renga e Nek che, dopo essere stati comunque protagonisti in radio da solisti, hanno appena lanciato un singolo in tre (Duri da battere) che è il preludio di un tour e, forse, di un disco e di una ospitata al Festival di Sanremo. Insomma, una serata didascalica ma puntuale, gestita dalla produzione F&P con la solita precisione e ricamata da un entusiasmo del pubblico che si poteva intuire già ore prima, quando davanti all'Arena c'erano le file, i cori e gli entusiasmi di quando andava in scena il Festivalbar e si arrivava in platea vestiti come d'estate e si usciva idealmente con la giacchetta autunnale.
Perciò, se le indiscrezioni saranno confermate, il «Power Hits Estate» andrà in scena anche il prossimo anno, giusto come sigillo finale di una stagione e un ideale passaggio di testimone proprio con il rimpiantissimo Festivalbar che, a dispetto dei soliti snob a posteriori, è stato il collante musicale di tante generazioni.
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