"La guardarobiera" che spoglia le nostre ossessioni

Il nuovo romanzo di Patrick McGrath

"La guardarobiera" che spoglia le nostre ossessioni

È spettrale l'immagine di Londra nel gennaio 1947 che emerge dalla lettura del nuovo romanzo La guardarobiera (La nave di Teseo, pagg. 438, euro 19) di Patrick McGrath, in Italia per un ciclo di incontri (domani al Circolo dei Lettori di Torino, giovedì a Padova all'Auditorium Altinate San Gaetano, venerdì al teatro Golden di Palermo). Protagonista è la guardarobiera Joan Grice, sconvolta dalla morte improvvisa del marito attore Charlie. La sua scomparsa la porterà poco alla volta a restare vittima di un'ossessione. «Volevo scrivere un romanzo che fosse ambientato nel mondo del teatro spiega lo scrittore - Così mi è venuto in mente prima il personaggio della guardarobiera, con le sue attenzioni per i vestiti e coloro che li indossano. Poi ho pensato che avrei potuto regalarle anche delle ossessioni specifiche legate alla morte prematura del marito... La mia protagonista è abituata a preparare i vestiti per gli attori. Li aggiusta, li mette in posa, li studia, li cataloga. In quei vestiti è convinta che viva lo spirito di chi li indossa, per questo farà di tutto perché gli abiti di suo marito vengano indossati da un altro attore. Indossandoli il giovane interprete sembra in qualche modo dare nuova vita allo scomparso». Le ossessioni del libro hanno uno sfondo biografico: «Mia moglie è regista teatrale e anche a me ogni tanto capita di guardarla e chiedermi: ma è davvero la donna che amo? È davvero la donna che conosco? Cosa è cambiato in lei adesso che indossa quegli abiti? Perché la sua voce mi sembra diversa quando la incontro in pubblico su un palcoscenico?». L'humour nero è il tono predominante nella narrazione: «Non è un cliché. È uno stile perfetto per raccontare il mondo del teatro, perché quel mondo si nutre proprio di humour nero».

Londra è tra i «personaggi» del libro: «La Londra del dopoguerra era devastata dai bombardamenti, piena di palazzi distrutti, fredda, priva di carbone, di farina, di whisky e di soldi». Nei primi anni del dopoguerra il fascismo tentò di rinascere: «Durante la Seconda guerra mondiale i leader del British Union of Fascists erano stati imprigionati. Durante la loro detenzione continuarono a covare le loro passioni e non si accorsero di cosa era successo veramente intorno a loro. Non capirono che cosa Hitler avesse davvero fatto e proprio per questo quando vennero scarcerati erano convinti che le loro idee fossero da portare a termine e da diffondere nella nuova Londra». Ci furono però persone che scesero in piazza per arginare questo fenomeno: «In particolare i membri appartenenti al The 43 Group che combatterono contro la diffusione delle Camicie nere di Mosley.

Si trattava di persone di origine ebraica ma anche di ex combattenti che trovavano intollerabile la possibile rinascita di un fascismo inglese». Tra i progetti futuri spicca un romanzo «ambientato in Spagna negli ultimi giorni di vita di Francisco Franco. Un uomo malato il cui spirito continua ad essere presente».

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