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Un hacker sociofobico e insurrezionalista: chi è Mr. Robot

Alla scoperta di Mr. Robot, la celebre e premiatissima serie tv sul mondo degli hacker e del dark web dal 17 agosto su Netflix

Un hacker sociofobico e insurrezionalista: chi è Mr. Robot

È stata una tra le serie tv più premiate degli ultimi anni che ha unito all’unisono sia il pubblico che la critica. Inoltre, ha lanciato nel firmamento delle star il giovane Rami Malek, oggi attore di grido dopo la vittoria agli Oscar del cinema grazie a Bohemian Rhapsody. In onda negli Usa dal 2015 al 2019 per un totale di 45 episodi spalmati in 4 stagioni, Mr. Robot si è imposta nel panorama seriale contemporaneo come un prodotto di altissimo profilo, curato dal punto di vista della regia ma anche da quello recitativo. In Italia, grazie al passaparola sul web, ha avuto un notevole successo.

Dapprima è stata trasmessa su Premium Stories quasi in contemporanea con gli States, per arrivare poi nel catalogo di Amazon Prime Video. Dal 17 agosto, tutti gli episodi di questa serie tv così particolare arrivano su Netflix. Mr. Robot piace perché non solo è un thriller audace e ben costruito, ma soprattutto perché regala una storia unica nel suo genere che scandaglia il mondo degli hacker e quello del dark web. Punta di diamante? Il personaggio di Elliot Anderson.

Cos'è la "Fsociety", la trama di Mr. Robot

In una New York caotica e lugubre, ben lontana dallo sfarzo della Quinta Strada, prende forma la storia di Elliot Anderson (Rami Malek). Lui di professione è un abile ingegnere informatico che si occupa di sicurezza presso una piccola società. È un tipo strano. È intelligente e caparbio ma soffre di un grave disturbo mentale, il disturbo da ansia sociale, che lo costringe a vivere in isolamento perpetuo per paura dei rapporti umani. Questo malessere, inoltre, è acuito da deliri paranoici e allucinazioni che attanagliano la sua quotidianità.

Per ovviare a tutto questo, Elliot entra nella vita delle persone attraverso il computer, solo per scoprire i loro segreti più intimi. Si muove tra i fili del web con agilità, tanto da essere avvicinato da alcuni anarchici che vorrebbero spingere il giovane a entrare nel gruppo di "fsociety", il cui manifesto è quello di liberare il mondo dai debiti delle banche e smascherare i potenti. Elliot, suo malgrado, si trova invischiato in un gioco più grande di lui fatto di inganni e di torbidi segreti dai risvolti inaspettati.

Il dark web come non lo avete mai visto. Chi è Mr. Robot?

Ci troviamo di fronte a una serie tv dai caratteri ben specifici. È quasi ostica per via dei temi trattati. La narrazione, che si inerpica solo e soltanto attraverso i lunghi flussi di coscienza del giovane Elliot, riesce comunque a mettere in mostra i suoi obbiettivi: ovvero raccontare il malessere della società in cui viviamo. La serie tv, infatti, tratteggia un mondo sobillato dal potere dei soldi, dal lusso e influenzato dal fascino del web. Mette in mostra una realtà che ha perso i suoi valori, che rincorre lo spirito del progresso solo per saziare i propri desideri più reconditi.

La storia di Mr. Robot nasce proprio per questo motivo: far cadere i pilastri della nostra società e scatenare una guerra telematica dove solo il più forte potrà ambire a essere l’artefice di un nuovo ordine sociale e politico. Assuefatto anche lui da una società così vuota e spenta, Elliot si lascia convincere a entrare in questo gruppo di anarchici che sono capitanati dal Mr. Robot del titolo. Lui è un hacker, è una figura che si muove tra i fili più oscuri del web e di cui non si conosce la sua identità (almeno non all’inizio); è così forte perché è conscio dell’influenza che può avere su persone come Elliot.

Il suo gruppo di facinorosi, infatti, è composto da tutti gli "scarti" della società, da tutte quelle persone "difettose" che non riescono a inserirsi in un mondo che chiede sempre di più. "Fsociety", acronimo di “Fuck Society”, è un canto di rivolta, è un inno alla rivoluzione. Giusta o ingiusta che sia, la rivolta scatenata dal gruppo nasce con l’intento di distruggere il sistema come lo conosciamo, ma ogni guerra ha le sue conseguenze. Il manifesto, infatti, per quanto possa essere idilliaco, nasconde molto bene i suoi punti una oscuri.

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Una storia attuale e provocatoria

Mr. Robot è stata una vera e propria ventata di aria fresca per la realtà televisiva di oggi. Campione di ascolti, arrivando a sfiorare i 4 milioni di telespettatori a episodio – un record per una serie in onda su un canale satellitare – è stato baciato anche da ottime critiche. Con un indice di gradimento pari al 96% di recensioni positive, Mr. Robot è stato un successo senza precedenti. Ha vinto due Emmy Awards e due Golden Globes tra cui quello di Miglior serie drammatica, racimolando candidature anche in altre categorie minori.

Un successo insperato ma meritato. Non solo perché il buon Rami Malek è stato una vera e propria rivelazione nel dar voce a un hacker dal passato difficile e con problemi di salute mentale, ma a funzionare è proprio la storia in sé che, a grandi linee, rivolge una critica pungente e disamorata alla società del web e dei consumi. Sono tanti gli elogi dedicati a Mr. Robot che avvalorano questa tesi. Alcuni hanno definito la serie "un capolavoro", altri ancora una "storia intesa e provocatoria", ma c’è molto altro ancora in fondo al cuore di Mr. Robot. Colpisce proprio perché è schietta e sincera.

Una serie che va ben oltre la tv

Un tale successo, come sempre, ha generato altro successo. Nel giugno del 2016, ad esempio, è andato in onda un episodio speciale che esplora, attraverso interviste dal set, l’impatto che la serie ha ottenuto sul cast e sulla crew. Ma non è tutto. Dopo la conclusione della prima stagione, è stato trasmesso un aftershow. Attraverso le storie raccontate in Mr. Robot, il programma ha voluto mettere in guardia il pubblico dalle inside del web.

Inoltre, durante un episodio della seconda stagione, viene presentato un gioco per computer, chiamato Land of Ecodeila, che consiste nel porre domande a un’intelligenza artificiale. Ha destato così interesse da parte del pubblico del web che il network, poco dopo, ha messo in commercio una versione gratuita del gioco sia per console che per smartphone.

Da vedere perché…

Consapevoli che ci troviamo di fronte a una serie unica nel suo genere, Mr. Robot è un prodotto che va gustato con parsimonia. Non è adatto per un binge watching di metà estate, anche perché gli episodi sono lunghi, prolissi e didascalici, a volte anche difficili da comprendere. È da vedere a piccoli dosi, proprio per entrare in punta di piedi nel folle mondo di Elliot e del gruppo di fsociety.

Da vedere soprattutto per il ritratto lugubre e rarefatto che traspare della città di New York, e per conoscere il mondo insidioso del dark web.

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