La sfida di Natale al cinema comincia domani, con I 2 soliti idioti posizionati in prima fila: distribuite da Medusa, sbarcano 500 copie nelle sale. E tra un «Babbo Natà, vattela a pijà 'nder culo», Guardie di Finanza e un rigido professore (Teo Teocoli) che somiglia a Mario Monti, paga le tasse e poi schiatta, riecco Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, stavolta protagonisti assoluti dell'esilarante commedia di maschere italiote nata sul web. Meno personaggi minori e focus sul duo comico, insomma,che per il prossimo Natale prepara una sorpresa internazionale a New York, mentre Aurelio De Laurentiis si mangia i gomiti, avendo rinunciato al cinepanettone in trasferta, in favore di Pietro Valsecchi, promoter degli «Idioti».
Con la regia di Enrico Lando, che ha dovuto tener testa alle improvvisazioni sul set tutto milanese, papà Ruggero (Mandelli), più scorretto se paragonato ai primi «Idioti», desidera che il figlio Gianluca (Biggio) muoia e gli lasci una salvifica provvista di denaro. I duetti di amor filiale sui generis, con il corrosivo De Ceglie senior, che insegna l'abc della disonestà a De Ceglie junior, piatto e sposato con «un cesso di donna», punteggiano la buona confezione con umorismo sincronizzato. Assecondando il versante crisi, la sceneggiatura sbatte De Ceglie senior sul lastrico: il suo impero del würstel (un baracchino anni Settanta) andrà a carte quarantotto, come notifica il commercialista. I berretti verdi fanno chiudere baracca e burattini, incutendo timore come nel cinepanettone Colpi di fulmine ed entrando così di diritto nel nostro presepe di icone contemporanee. Riuscirà Ruggero a salvare la propria piccola impresa, mentre la sua sexy badante (la spagnola Miriam Giovanelli) piomba a casa del figlio, piazzandosi davanti alla tivù?
Si ride? Impossibile restare seri tra poliziotti scorreggioni, preti che precisano come «purificatio» non sia una parolaccia e «Sorca boys» indecisi a tutto. Inutile criticare il tono triviale del film, pensato per il pubblico adolescente, che ha sposato il turpiloquio e le gag degli «Idioti». «Le esagerazioni del linguaggio? Sono diffuse nel costume.
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