Cold Rock è una cittadina tra i boschi, sperduta ed abbandonata a se stessa; è in grave difficoltà economica dopo la chiusura della miniera che dava lavoro alla maggior parte dei suoi abitanti e, quel che è peggio, da qualche anno vi scompaiono i bambini. Sono svaniti nel nulla in diciotto per la precisione, uno dopo l’altro. La gente del posto racconta che il responsabile sia un leggendario quanto misterioso rapitore che chiama “l’uomo alto”. Il degrado sociale e morale nella comunità si è andato accentuando a seguito della morte del medico del luogo. La vedova, la giovane infermiera Julia (Jessica Biel), vive in una vecchia casa vittoriana e lotta contro la fatiscenza della vita dei suoi concittadini, aiutandoli come può. Ha un bambino a casa, accudito da una giovane tata. Arriva il giorno in cui a venir portato via è proprio suo figlio. Di lì a poche ore il mistero di Cold Rock, in un culmine di violenza e dolore, avrà soluzione.
Non è il caso di rivelare di più della trama. Si sappia semplicemente che dopo un incipit tutto sommato d’impianto classico, tra boschi, miniere abbandonate, oscurità e decadenza, il film di Pascal Laugier diventa un puzzle di enigmi di sopraffina fattura. Iniziano a dispiegarsi rivelazioni e ribaltamenti di prospettiva che costringono lo spettatore ad un cammino psicologicamente faticoso tra angoscia, malessere e interrogativi crudeli perché moralmente scottanti. Rispetto ai comuni horror/thriller, “I bambini di Cold Rock” non si abbandona mai a sangue e splatter; inquieta ad un livello più profondo, partendo da paure ancestrali come quelle del bosco e del buio e terminando, dopo un bel carico di tensione, con il porre amari dubbi di natura etica. La protagonista, Jessica Biel, qui anche in veste di produttrice esecutiva, dà prova di saper recitare. Le giova aver sacrificato la propria fisicità in abiti informi; in questa apparente trascuratezza, il suo fascino e la sua naturale bellezza spiccano in maniera più autentica e luminosa. Il film si gioca tutto nel confronto tra il suo sguardo limpido e quelli ambigui e complici che gli altri abitanti di Cold Rock si scambiano tra loro.
In definitiva si tratta di una pellicola che chiede un coinvolgimento davvero notevole al suo
pubblico, perché racchiude contenuti di analisi e riflessione sociale assai inquietanti ed è a questi che si affida per terrorizzare in maniera ben più sottile e raffinata rispetto ad un qualsiasi altro prodotto medio di genere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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