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I blockbuster non salvano gli incassi di maggio

«Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate» in sala. Parafrasando Dante, gli incassi del fine settimana hanno già fatto capire che questo maggio si chiuderà, rispetto a un anno fa, rigorosamente col segno rosso. Nonostante l'arrivo, nei cinema, di due potenziali blockbuster come Alien: Covenant e King Arthur, il box office continua a perdere in maniera inequivocabile il confronto con i dati 2016 dello stesso mese. Per ora, la cifra segna un -18,3% e non si vede come possa migliorare con le uscite non esaltanti che ci accompagneranno fino al 31, fatto salvo l'ennesimo capitolo dei Pirati dei Caraibi (debutta il 24) che potrebbe limare un disavanzo, però, difficilmente colmabile. Alien: Covenant ha debuttato al primo posto con 1.133.408 euro (42 milioni di dollari worldwide) e il paragone va fatto con il precedente Prometheus che arrivò sul grande schermo facendo strappare biglietti, nel fine settimana d'esordio, per 2.021.257 euro. Come si vede, un clamoroso passo indietro per Ridley Scott, giustificabile dalla non eccelsa qualità di una pellicola deludente. Peggio ancora ha fatto, anche a livello mondiale, il pur gradevole King Arthur, secondo al nostro botteghino con 709.837 euro, briciole considerando l'aspettativa. Nella media, invece, i 249.

009 euro raccolti dall'italiano Tutto quello che vuoi, firmato da Francesco Bruni, mentre il pomposo (per non dire noioso) Song to Song, guazzabuglio drammatico di Terrence Malick, è riuscito ad entrare nella top ten (nono con 145.510 euro). Fuori, invece, il cartone Richard - Missione Africa (peccato) e la pessima commedia francese Qualcosa di troppo (meno male).

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