Cultura e Spettacoli

I film si lanciano in orbita. E anche il "capitano Kirk"

L'attore William Shatner decollerà con Blue Origin. E i russi girano fiction nella Stazione internazionale

I film si lanciano in orbita. E anche il "capitano Kirk"

Dal ponte dell'astronave Enterprise della serie originale Star Trek (un classico andato in onda negli Usa tra il 1966 e il 1969) alla molto più angusta capsula della Blue Origin di Jeff Bezos. Questa la parabola orbitale dell'attore William Shatner, novant'anni compiuti, che per tutti sarà sempre il comandante James Tiberius Kirk, intrepido eroe della flotta spaziale impegnato nell'esplorazione di nuovi, strani, mondi.

È giunto l'annuncio ufficiale della compagnia, dopo giorni e giorni di indiscrezioni: sarà uno dei passeggeri del volo spaziale New Shepard in calendario il 12 ottobre. Volerà nell'orbita bassa in compagnia del co-fondatore di Planet Labs, Chris Boshuizen e il co-fondatore di Medidata, Glen de Vries. Non proprio un viaggio a velocità di curvatura con un motore a cristalli di dilitio come nella famosa serie televisiva, comunque una bella impresa per una persona della sua età. Ovvio che si stia al margine tra il marketing pubblicitario a favore del nuovo turismo spaziale e l'esperimento che dimostra quanto ormai, almeno l'orbita bassa, sia alla portata di quasi tutti (si parla di fisico, non di portafoglio ovviamente). L'eroe per antonomasia della fantascienza televisiva diventerà infatti la persona più anziana a viaggiare nello spazio, superando il record di Wally Funk (82 anni), ottenuto in occasione della precedente missione di Blue Origin, con l'obiettivo per Bezos di portare all'attenzione del grande pubblico le proprie attività. Ovvio l'entusiasmo di Shatner: persino Gene Roddenberry (l'inventore e showrunner originale di Star Trek) si era dovuto accontentare solo di spedire nello spazio le sue ceneri, dopo la morte avvenuta nel 1991.

Ma non si tratta solo di Bezos, tutta la nuova stagione spaziale che sembra sul punto di decollare gioca molto con l'immagine e il mito della fantascienza, soprattutto quella pop transitata per il piccolo e il grande schermo. Qualche esempio. Mesi fa Elon Musk, che ha disegnato il suo SpaceX con un occhio alla fantascienza anni '50, ha lanciato nello spazio un pupazzetto del così detto Baby Yoda (il cui vero nome è Grogu), co-protagonista della nuova serie dedicata all'universo di Star Wars: The Mandalorian. Il simpatico personaggio è appena arrivato alla stazione spaziale internazionale a bordo del «taxi» di Musk: la capsula Resilience della missione SpaceX Crew-1. All'inizio la Nasa pare non avesse molta voglia di imbarcarlo assieme ai suoi astronauti. Però Baby Yoda ad un certo punto si è trasformato in un raffinato strumento scientifico, il «rilevatore di forza di gravità». Quando il pupazzo iniziava a galleggiare nell'abitacolo, l'equipaggio sapeva di essere in orbita e di poter slacciare le cinture di sicurezza. Il tutto con pubblicità garantita per tutti.

Del resto ormai siamo ad un punto di svolta, con il primo tentativo di girare un vero e proprio film direttamente in orbita. L'attrice Yulia Peresild e il regista Klim Shipenko sono partiti ieri per la Stazione spaziale internazionale a bordo di una navicella spaziale Soyuz insieme al cosmonauta Anton Shkaplerov, un veterano che ha già partecipato a tre missioni spaziali. Dopo 12 giorni sulla stazione orbitante, il tempo che servirà per le riprese, Peresild e Shipenko torneranno sulla Terra con un altro cosmonauta russo. Se tutto andrà per il verso giusto, i cineasti russi avranno bruciato sul tempo il progetto Hollywoodiano, annunciato a inizio anno, di lanciare la star di Mission Impossible, Tom Cruise, e il regista Doug Liman in una spedizione cinematografica da 200 milioni di dollari che vedrà impegnate nuovamente assieme la Nasa e la SpaceX di Musk. Trama del film russo intitolato La sfida (The challenge)? Racconta di un chirurgo chiamato a soccorrere, proprio in una stazione spaziale, un astronauta affetto da una malattia cardiaca. Parlando a una conferenza stampa dal cosmodromo di Baikonur (Kazakistan), Yulia Peresild (che in patria è una piccola star) ha definito l'addestramento per la missione «estenuante» ma ha anche aggiunto che è un'opportunità irripetibile. Ovviamente ha ragione: è la prima volta nella storia del cinema che parte di un film di fiction viene girata nello spazio. Altro che effetti speciali realistici, qui l'assenza di gravità sarà davvero reale. E per altro la faccenda è partita subito con un imprevisto molto filmico. La Soyuz-MS 19 è attraccata sul modulo Rassvet alle 14:22 italiane, dopo tre ore e 27 minuti di viaggio. Il volo è durato dieci minuti più del previsto in quanto il mancato funzionamento del sistema di attracco automatico ha costretto il comandante Shkaplerov a eseguire l'operazione manualmente.

La prossima frontiera sarà girare sulla base lunare Artemis, quando sarà costruita. Sperando che non finisca come in Spazio 1999, altra serie di culto (in cui il nostro satellite fuggiva dall'orbita)..

.

Commenti