I nuovi "Magnifici sette" sanguinari e durissimi

di Antoine Fuqua con Denzel Washington, Ethan Hawke

I nuovi "Magnifici sette" sanguinari e durissimi

Certo, ne I magnifici sette di John Sturges, del 1960, il cattivo è cattivissimo, uno dei cattivi più perfidamente cattivi della storia del cinema. Il tema musicale di Elmer Bernstein - leggendario, e popolarissimo, come il jingle della Marlboro - ci fischietta ancora nell'orecchio 56 anni dopo. E il senso dell'epos è inversamente proporzionale ai morti ammazzati (che erano pochi). Insomma un film immenso. E non era neppure originale, visto che, come tutti sanno, si ispirava a I sette samurai di Akira Kurosawa (1954). Al confronto (ma la prima regola sarebbe di non fare mai confronti tra make e remake) nel nuovo luccicante I magnifici sette di Antoine Fuqua (scritto con l'aiuto del Nic Pizzolatto di True Detective) il cattivo è al massimo cattivello, un po' apatico. Non c'è, se non accennato nel finale, la colonna sonora di Elmer Bernstein (forse per i costi proibitivi dei diritti d'autore). E il fatto che in mezz'ora di film muoiano duecento persone aggiunge nulla alla fabula nota: quella che narra dei povericristi abitanti di una cittadina del West tiranneggiata da un magnate avido e senza pietà, costretti ad assoldare sette mercenari. I quali, per riscattare il proprio passato, scelgono di giocarsi la vita per qualcosa che va oltre il denaro...

Regia magica e cast stellare (dove spicca il nero, vestito sempre di nero, in sella a un cavallo nero, Denzel Washington, accanto a Chris Pratt, Ethan Hawke e Vincent D'Onofrio), I magnifici sette versione 2016 si è politicamente aggiornato. Correttamente aggiornato. I pistoleri sono divisi in quote «razziali» (un afro-americano, un «asian», un pellerossa, un messicano...), alla fine si salvano tutti tranne i tre bianchi, e il vero eroe è una donna... E persino l'idea di fondo (il capitalismo, ieri come oggi, è tiranno e violento) fa sangue da tutte le parti.

Per il resto, e tenuto conto che non si è mai visto un remake migliore del make, il filmone di Fuqua è amabilmente spettacolare. Sai esattamente, in ogni momento, cosa succederà nella sequenza successiva. Ma non vedi l'ora di godertela.

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