Ancora una volta, il «personaggio» ha cannibalizzato il poeta. Anne Sexton era bella, sensuale, era pazza, beveva, pigliò il Pulitzer per la poesia nel '67 e si uccise nel '74. Fu una specie di rockstar della poesia, e un'icona del femminismo. Rosaria Lo Russo, presentando le sgangherate Poesie su Dio (Le Lettere, 2003) scrive che «Mrs. Sexton fu atea, tuttavia soffrì, per patologia e cultura, di devastanti sensi di colpa nei confronti della cultura maschile dominante». Insomma, l'Eva disarmata conta più della poetessa, una specie di Baccante della lirica, spesso gemellata a Sylvia Plath.
Ora, Zachary Turpin, segugio di rarità bibliografiche - ha scoperto alcuni inediti di Walt Whitman - ha scovato quattro poesie e un saggio della poetessa americana, pubblicati su Christian Science Monitor tra il '58 e il '59. Sono i primi esperimenti lirici della Sexton che nel '57, insieme alla Plath, era andata a lezione da Robert Lowell alla Boston University. È lo stesso Turpin a tarpare le ali a viziati entusiasmi: «non direi che si tratta di un tesoro sepolto, ma di metalli preziosi, dalla superficie un po' impolverata, lì, in attesa che qualcuno si accorga del loro luccichio». Meno metaforico e più stringato il commento della figlia della poetessa, Linda Gary Sexton: «sembrano testi interessanti. Sono l'inizio del lavoro di mia madre. Gli sforzi di un giovane poeta che si cimenta nel genere, facendo errori, ma mostrando il proprio talento».
Il saggio, per inciso, parla della passione per il giardinaggio del marito della Sexton («Se capissi gli uomini, dovrei capire la necessità che hanno di avere un prato perfetto»). Insomma, poca trippa lirica ma ottimo effetto «mediatico» per tornare a parlare della Sexton. Dalle nostre parti la lieta scoperta può essere utile per galvanizzare un'editoria poeticamente dormiente.
La Sexton, nonostante il «personaggio», è tradotta poco, in modo sporadico, dai soliti, geniali piccoli editori (Le lettere, Via del Vento, Crocetti): l'ultimo libro, La zavorra dell'eterno (2016), è già introvabile. Svegliatevi.
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