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I soldati "ballano" con i lupi per curare i traumi di guerra

Sette veterani e sette animali in una riserva: una ricetta che restituisce la serenità a chi l'ha perduta in battaglia

I soldati "ballano" con i lupi per curare i traumi di guerra

The War in Between è un documentario realizzato in California, che nonostante il titolo inglese, ha un'anima italiana. La guerra in mezzo, questa la traduzione del titolo nella nostra lingua, in un'ora e quindici minuti racconta di come i veterani affetti da PTSD (Disturbo post traumatico da stress, diagnosticato al 30% degli ex soldati statunitensi a partire dall'11 settembre) e i lupi, possano aiutarsi a vicenda. Guarire insieme da ferite molto spesso invisibili, che hanno lasciato profonde cicatrici nell'anima. Il primo lavoro da regista di Riccardo Ferraris, originario di Gallarate ma residente da diversi anni a Los Angeles, verrà distribuito in Nord America da 7th Art Releasing.

Per mesi il film maker ha frequentato il Lockwood Animal Rescue Center, di Ventura in California, diretto da Matt Simmons, ex marine con un passato di PTSD e da sua moglie, la psicologa Lorin Lindner. Il LARC si estende su un terreno di 1200 ettari, all'interno dei quali l'ex militare ha dato rifugio a lupi e cani-lupo feriti, abbandonati o sfruttati in cattività, creando un centro in cui aiutare questi animali e, allo stesso tempo, gli esseri umani traumatizzati dalla guerra.

Uomini e donne arrivano da ogni parte degli USA, per seguire il programma ideato da Simmons e dalla sua compagna, che consiste nel frequentare ogni giorno, nutrire e prendersi cura dei lupi. Nel film, Ferraris mostra l'ex marine leggere alcune mail ricevute dai potenziali candidati al programma. Molti di loro, sono persone che hanno perso tutto: ogni mail è un pugno allo stomaco.

«Chi si candida per un programma del genere, spesso è alla sua ultima possibilità» spiega Ferraris. «Tentano questa strada dopo aver provato psicologi, terapie e medicine. Non ci sono altri motivi per intraprendere un percorso del genere, in mezzo al nulla e con condizioni metereologiche spesso estreme, a meno che non sia l'unica scelta possibile».

L'idea di realizzare un documentario del genere, è nata da un articolo del Los Angeles Times: «Avevo letto quell'articolo due o tre anni fa - spiega Stefano Gallini-Durante, produttore del documentario - ma stentavo a crederci. Così ho preso la macchina e sono andato a vedere il centro di persona. Ho potuto osservare la connessione tra veterani e lupi, è innegabile che succeda qualcosa di magico. Persone anche giovani, psicologicamente traumatizzate dalla guerra, sono in grado di smettere di usare gli psicofarmaci e cominciare il loro percorso di guarigione. Si tratta di riabilitazione reciproca, il veterano aiuta il lupo e il lupo riabilita il veterano».

Era stato Ferraris a segnalare quell'articolo a Gallini-Durante: «Lockwood può prendersi cura soltanto di sette veterani alla volta, per mancanza di fondi, ma potrebbero aiutare molte più persone se ne avessero l'opportunità. Ogni legame è unico, sono i lupi a scegliere il veterano con cui entrare in confidenza, non il contrario - spiega il regista - È una cosa incredibile da vedere, ti fa credere ancora nell'umanità».

Le telecamere seguono principalmente due veterani: Jim, che sta ultimando il suo percorso al LARC e Juan, appena arrivato. Ferraris racconta delle difficoltà a riuscire a entrare in confidenza con quei ragazzi traumatizzati. Ci ha dovuto investire tempo e alla fine ha raggiunto il suo obiettivo. Una volta, tornando verso Los Angeles in auto, Jim gli ha confidato di quando ha tentato di suicidarsi. Un racconto dettagliato, davanti alla macchina da presa, fino a descrivere le lacrime che scendevano lungo la canna dell'arma da fuoco con cui, di lì a pochi secondi, avrebbe voluto togliersi la vita.

Il trailer del documentario ricorda che nel 1800 vivevano in Nord America più di 500.000 lupi, mentre oggi solo il 2% di questi sono ancora vivi. Allo stesso tempo, è stato stimato che ogni giorno ventidue veterani commettono suicidio.

Secondo il numero uno di 7th Art Releasing, Udy Epstein, «si tratta di un documentario su un piccolo programma in California che ha un doppio valore: aiuta i veterani americani e il lupo grigio del Nord America, specie massacrata fino a rischiare l'estinzione.

Una sveglia per tutti, è arrivato il momento di aprire gli occhi».

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