Cultura e Spettacoli

Gli insospettabili (vip) che orbitarono nella destra universitaria

Gli insospettabili (vip) che orbitarono nella destra universitaria

«È nel Fuan che iniziai a capire che tra le mie grandi passioni c'era il giornalismo e concentrai la mia attività politica dedicandomi alla scrittura, all'elaborazione culturale ed al rapporto con la stampa». Così parlò Pier Francesco Pingitore, il padre del Bagaglino e della satira televisiva italiana, appena diciottenne. Quel rapporto con la stampa che lo avrebbe lanciato verso una lunga sequela di successi, all'alba del suo esordio giornalistico, come redattore capo, ne Lo Specchio, che fu precursore della satira di destra. Il Fuan, movimento politico di giovani universitari, di studenti che si sentivano patrioti, avrebbe infiammato gli animi giovanili anche di altri futuri personaggi del nostro presente, tra cui Massimiliano Fuksas, di professione archistar, Giuseppe Marra, fondatore e direttore dell'agenzia Adnkronos, il magistrato Paolo Borsellino e lo scrittore Piero Buscaroli che nelle sue fila si batté duramente per i finanziamenti statali destinati alle università -, tra gli altri. Il Fronte universitario d'azione nazionale, un punto di riferimento della destra giovanile. Pensiero e azione, cultura e piazza, anticonformismo e sberleffo. Ma anche un trampolino di lancio, un'avventura formativa per futuri ministri, deputati, giornalisti, professionisti, attori e uomini di cultura. Il Fuan è stato molte cose, ma su tutte, il movimento che ha riunito generazioni di studenti. Quel mondo, oggi, torna a vivere grazie ad un'opera monumentale, di cui è uscito il primo capitolo: Fuan. Gli studenti nazionali tra piazze e atenei (Eclettica Edizioni, pagg. 472, euro 22). Una portentosa fotografia di Alessandro Amorese, giornalista, scrittore ed editore, cultore dell'esattezza scientifica. Il primo dettagliato viaggio nel Fuan, in un percorso storico, documentaristico, culturale con centinaia di fonti consultate, fotografie inedite e la viva voce dei protagonisti.

Amorese racconta, senza mai tradire il lettore virando verso una narrazione romanzata, le scelte, gli scontri, i contrasti interni e con il Msi, l'organizzazione e la visione globale del movimento. Dall'embrione dei Guf, Gruppi universitari fiamma, come richiamo ai Gruppi universitari fascisti, alle esperienze culturali e comunicative, agli esperimenti giornalistici come Fiaccola, Nuova Guardia ed altri. Dalle battaglie per i piani di studio contro il marxismo e le consorterie rosse -, e le tasse universitarie, per un ateneo aperto a tutti, fino a una visione di Europa-nazione capace di estendersi oltre il comunismo e il capitalismo, passando per il '68, la grande occasione di contestazione globale che nei fatti di Valle Giulia riconobbe come padrini anche i militanti della destra universitaria; quando Evola e Marcuse si diedero la mano.

Fuan, la storia di una generazione che non voleva morire senza volto. Il racconto di un'eredità dispersa nel vento?

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