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L'intrigo della collana che condannò Maria Antonietta

L'intrigo della collana è il film che racconta gli eventi accaduti poco prima della rivoluzione francese quando Maria Antonietta, in modo inconsapevole, si trovò al centro di un furto per migliaia di franchi

L'intrigo della collana che condannò Maria Antonietta

L'intrigo della collana, che andrà in onda oggi su Iris alle 12.39, è un film del 2001 diretto da Charles Shyer e interpretato da Hilary Swank, Jonathan Pryce e Christopher Walken. La pellicola porta sul grande schermo un fatto realmente accaduto durante la monarchia francese di fine Settecento, che vede come protagonista la tanto chiacchierata regina Maria Antonietta, diventata simbolo della monarchia contro cui i francesi si scagliarono durante la rivoluzione francese.

L'intrigo della collana, la trama

Jeanne de Saint-Rémy de Valois (Hilary Swank) è un'orfana che cerca in ogni modo di recuperare la ricchezza e la nobiltà che le vengono dalla sua discendenza reale. Tuttavia il suo piano si scontra con il rifiuto netto da parte di Maria Antonietta (Joely Richardson), che non vuole riconoscere alla donna il ruolo che ella richiede. Umiliata dal rifiuto e con il bisogno di guadagnare una posizione che possa finanziare il suo stile di vita esagerato, Jeanne si avvicina al Cardinale Louis de Rohan (Jonathan Pryce).

L'uomo, libertino e vanesio, desidera riuscire a entrare di nuovo nella cerchia ristretta degli amici della Regina, perciò quando Jeanne si avvicina a lui come confidente di Maria Antonietta, il cardinale pensa di aver trovato il modo di riavvicinarsi alla monarca. L'uomo si lascia dunque manipolare da Jeanne, inconsapevole che le lettere che arrivano da Maria Antonietta sono, in realtà, scritte dalla stessa Jeanne. La manipolazione dell'uomo di chiesa arriva al punto che il cardinale spende una cifra esorbitante per comprare una collana. Egli non può immaginare che la truffa porterà a conseguenze gravissime, non solo per se stesso, ma anche per la monarchia stessa.

La vera storia del furto del collier

Una precisa ricostruzione dell'intrigo del famoso collier è stata raccontata nel libro Maria Antonietta e lo scandalo della collana di Benedetta Craveri, edito da Adelphi. Nel libro viene raccontata l'ambizione di Jeanne, il suo desiderio di rientrare a far parte del mondo della nobiltà che invece le aveva voltato le spalle in tenera età e il modo in cui portò alla quasi distruzione di un uomo di chiesa. La scrittrice, in effetti, comincia il suo racconto proprio dall'arresto del cardinale. Scrive: "La mattina del 15 agosto 1785, giorno dell'Assunzione, la reggia di Versailles era gremita. Alle dieci, fatto assai inusuale, la regina, ancora in décoiffé, raggiunse il re nel Gabinetto del Consiglio dove, di lì a poco, furono convocati, a breve distanza l'uno dall'altro, anche il barone di Breteuil, ministro della Real Casa, Monsieur de Miromesnil, che ricoprova la carica di guardasigilli, e il cardinale di Rohan. [...] Terreo in volto e con lo sguardo fisso davanti a sé, il Grande Elemosiniere avanzò, tra due ali di cortigiani, fino alla Galleria degli Specchi dove, con voce stentorea, il barone di Breteuil ordinò il suo arresto in nome del re."

L'intrigo della collana portò anche all'arresto di quella che fu la vera mente dell'imbroglio. Jeanne era una donna che vantava una discendenza che poneva le proprie radici all'origine della dinastia Valois. Ma la sua famiglia, nel corso degli anni, si era talmente impoverita da sfiorare la vera e propria indigenza. Per questo, nel corso della sua vita, la donna aveva cercato sempre un modo per ottenere il denaro che le serviva per vivere secondo il suo nome, con un'ambizione che le sue sole tasche non potevano sostenere. Quando incontrò il cardinale de Rohan, Jeanne trovò l'argilla malleabile che poteva usare. Sfruttando la vanità dell'uomo e il suo bisogno di credere che Maria Antonietta lo volesse nella sua cerchia più ristretta, Jeanne arrivò a convincere il cardinale che la Regina fosse innamorata di lui, grazie all'utilizzo di una corrispondenza falsa e manipolatrice, che spingeva l'uomo di chiesa a versare soldi, pensando in quel modo di star aiutando Maria Antonietta a rimpolpare le finanze della cassa reale. Maria Antonietta, infatti, era già nell'occhio del ciclone, additata dal popolo per lo sperpero di denaro di stato per capricci personali. Per questo, per de Rohan, era accettabile credere che la Regina avesse bisogno del suo denaro. Non poteva sospettare che in realtà il suo denaro andava a finanziare le spese di Jeanne, i suoi capricci e gli acquisti che faceva per darsi un tono di nobiltà.

Quando Jeanne arrivò infine a spingere il cardinale de Rohan a comprare una collana di diamanti, l'uomo cominciò a vacillare, a dubitare. Per paura di perdere la sua fonte principale di guadagno, Jeanne "assunse" la prostituta Marie-Nicole Leguay, una ragazza di ventritré anni che aveva una vaga somiglianza con la regina. Con il favore della notte e con il volto coperto ad arte, la prostituta incontrò il cardinale, facendosi passare per la regina. Quella fu la prova di cui l'uomo aveva bisogno per sborsare i 60.000 franchi necessari a comprare la collana che Jeanne poi smontò e di cui rivendette i diamanti. A quel punto la donna scomparve dalla vita del cardinale e le lettere con la regina smisero di arrivare. Ben presto l'uomo si rese conto dell'imbroglio in cui era caduto: l'arresto davanti a tutta la corte di Versailles fu una vera e propria umiliazione. Tuttavia, dopo il processo seguito all'intrigo della collana, l'uomo fu ritenuto innocente, vittima di un imbroglio ben macchinato. Alla fine anche Jeanne de Valois viene arrestata e marchiata come ladra, prima di essere condotta in prigione. La pellicola con Hilary Swank racconta dunque un fatto storico realmente accaduto alla corte di Francia che ha avuto un tale impatto nella vita della monarchia da essere diventato iconico.

Viene raccontato, ad esempio, anche nel cartone animato Lady Oscar, a riprova di quanto sia famoso l'intrigo della collana.

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