Lady Diana e Kate Middleton, mamme a confronto

Kate Middleton somiglia molto a Lady Diana nel suo modo di essere madre e dire quale delle due sia riuscita a svolgere meglio il compito più difficile del mondo è un’impresa ardua

Lady Diana e Kate Middleton, mamme a confronto

Di mamma ce ne è una sola, come recita il detto popolare e per la stragrande maggioranza delle persone la presenza materna è un punto di riferimento fisso per tutta la vita. Non importa quanto lontano andiamo o cosa facciamo: la mamma rimane una guida insostituibile. Lo stesso vale per il principe William e per suo fratello Harry. Lady Diana rimane al centro dei loro pensieri pur non essendoci più, prova ne è l’amozione che traspare dai loro volti quando la ricordano e il fatto che stiano portando avanti con impegno la sua opera benefica. Il principe William ha anche sposato una donna, Kate Middleton, che ricorda molto la principessa del Galles, pur sembrando molto diversa in apparenza. Il magazine Amica ha provato a fare un confronto tra Kate e Lady Diana nel ruolo di madri, cercando di capire se le due si assomigliano davvero, se ci sono similitudini nel loro modo di svolgere questo difficile “mestiere” per cui non esistono scuole e tantomeno un “libretto di istruzioni”.

Di sicuro William, prima di sposarsi, si è chiesto se Kate fosse davvero la donna della sua vita. Non c’entrano solo i sentimenti. Il figlio di Lady Diana sapeva che Kate sarebbe diventata regina consorte d’Inghilterra un giorno e madre di un futuro re. Sarebbe stata in grado di svolgere questi compiti e adeguarsi alla vita di corte? A quanto pare Kate è riuscita benissimo a “integrarsi” nella Royal Family e tutto ciò che fa, che indossa, che dice (e non dice, visto che è suo dovere mantenersi neutrale) è sempre impeccabile. Ha un carattere più resiliente ed energico rispetto a Lady Diana, la quale mal sopportava le regole del protocollo. Come madri, però, Lady Diana e la duchessa di Cambridge sono alla pari: entrambe protettive, sicure, attente alle esigenze dei figli, amorevoli. Lady Diana partorì i suoi due figli a 27 mesi di distanza (William nacque il 21 giugno 1982, Harry il 15 settembre 1984). Anche George e Charlotte, però, sono nati a soli 22 mesi di distanza (George il 22 luglio 2013, Charlotte il 2 maggio 2015). Kate ha avuto anche Louis nel 2018. Forse se il matrimonio di Lady Diana con il principe Carlo fosse stato felice, oggi anche William e Harry avrebbero altri fratelli.

Diana amava coccolare i figli, tenerli per mano, abbracciarli e baciarli, accompagnarli a scuola, vestirli e pettinarli, nonostante le regole del protocollo. Proprio come fa Kate, benché quest’ultima sia un po’ più riservata e meno spontanea in pubblico. Entrambe, però, hanno in comune la caratteristica di parlare ai loro figli chinandosi verso di loro, per stare allo stesso livello e azzerare la distanza genitore-figlio. Un’altra dote che le rende molto simili è la voglia di normalità. Sia la duchessa di Cambridge oggi che la principessa del Galles anni fa non disdegnano di andare al supermercato o nei ristoranti di Londra (Diana portava William e Harry anche a mangiare da McDonald) o a prendere la metropolitana. Non dimentichiamo, poi, che Diana era una maestra d’asilo prima di incontrare il principe Carlo.

Le regali mamme hanno insegnato ai loro figli che esiste una vita fuori dalle residenze di corte e che non bisogna dimenticare chi è più debole. Lady Diana si faceva accompagnare dai suoi ragazzi in alcune delle sue visite ai malati o ai senzatetto. Kate non ha ancora rivelato a George che, un giorno, diventerà re. La duchessa lascia che i suoi bambini corrano liberi, cadano, si facciano male, giochino con la terra, i fiori e le piante anche a costo di sporcarsi come Peppa Pig dopo aver saltato sulle pozzanghere. Nonostante la distanza temporale Kate e Lady Diana sono due madri molto simili e amatissime dai figli e dai sudditi.

Forse le parole con cui il principe William descrisse la sua mamma si possono adattare a entrambe: “Era estremamente brava a mostrare il suo amore…ciò che noi significavamo per lei e cosa quei sentimenti significassero e quanto importante fosse provarli”.

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