Laetitia sarà anche Casta, ma dai film non sembra

Ragazzina, l’erede di B.B. incarnava il fascino "pulito". Oggi, a 34 anni, interpreta ruoli sadomaso e porno

Laetitia sarà anche Casta, ma dai film non sembra

Dopo B.B. c’è Casta, che ha pure incarnato la diva del broncio nel film Gainsbourg (Vie héroïque), seguendone i consigli alla lettera. «La bellezza è un dono: un giorno se ne va e bisogna passare ad altro», suggeriva Brigitte, appassita dietro agli animali, unici amici suoi. Così Laetitia Casta, 34 anni, 18 dei quali zeppi di lavoro, adesso fa boom: è passata ad altro da un pezzo. E il 2012 diventa l’anno suo: dalla mostra parigina alla Maison Européenne de la Photographie, dove le belle forme dell’ex-modella tralucono in bianco e nero sulle Alpi svizzere, ai quattro film in uscita, tra i quali lo scabroso Les Adorés, ne ha fatta di strada la piccola normanna nata a Pont-Audemer nel 1978.
Del resto, è dai tempi de La bicicletta blu che Laetitia pedala: la sua più che decorosa Léa era piaciuta anche ai telespettatori italiani, una dozzina d’anni fa. E lei, giustamente, ha insistito. Chi non scommetteva un centesimo sulla sua cinecarriera, all’epoca di Asterix e Obelix contro Cesare (1999) di Claude Zidi, dove faceva Falbalà, si ricreda: la Casta non è la classica top sotto il vestito, niente. S’era capito già quando, neanche a 18 anni, posava da sirena polposa sulle spiagge della Corsica paterna: piccola (1,69) per gli standard delle stangone del tipo Linda Evangelista o Naomi Campbell, ma botticelliana quanto a misure, Laetitia ruppe lo schema della magrezza triste. Sorridendo, poi, mostrava denti anarchici, simpaticamente sovrapposti e fuori standard anche loro: però, che carina. Talmente fuoriclasse da diventare oggetto d’un documentario: Laetitia Casta, une île de beauté. Posto al sole assicurato, dunque, per l’«isola della bellezza», grazie agli stilisti Jean-Paul Gaultier e Yves Saint Laurent, i primi ad accorgersi della straordinaria fotogenia della «donna più sexy», secondo la rivista Rolling Stone (correva il 1998).
Adesso però, la «Marianna» di Francia 2001; la mamma attenta di Sahteene, avuta dal fotografo Stéphane Sednaoui, e di Orlando e Athena, avuti dall’attore Stefano Accorsi, gioca la carta trasgressiva. Nell’atteso Les Adorés di Hélène Fillières (dal 6 giugno in Francia), la solare donna-natura si trasforma in amante schiava e padrona, che ammazza il suo lui in un gioco sadomaso. Lei è Cécile Brossart, ovvero quattro colpi di pistola dedicati al banchiere Edouard Stern, Ginevra, febbraio 2005: una storia vera. Né viene mai nominata, nel film, proprio come nel libro ispiratore Sévère di Régis Jauffret (Edizioni Seuil). «Una donna sotto pressione, che incontra un uomo molto ricco. Uniti dalle loro infanzie dolorose, s’immergono in pratiche devianti. Benoit Poelvoorde, il mio partner, era preoccupato anche lui da tutti quegli schiaffi, quelle percosse. Ho dovuto scendere nella profondità di me stessa e non senza problemi», ha confessato Laetitia, così timida da ragazza che l’essere mannequin la proteggeva. «I miei genitori erano gente semplice, modesta. Vivevo in una bolla. Ero una silhouette senza voce», rivela l’attrice, madre di tre figli come l’ex-moglie del banchiere Stern, che ha provato a bloccare il film. «Finalmente ho capito che vuol dire “rimettersi”. Ho dovuto andare lontano, scoprire tenebre e abissi», confida a Elle una Laetitia turbata da tante perversioni.
Né meno fosco sarà The Island del bulgaro Kamen Kalev (da luglio nelle sale francesi), presentato a Cannes nella «Quinzaine des Réalisateurs», con lei al centro d’una storia d’amore possessivo in riva al Mar Nero. Meno male che nella commedia Usa indipendente Do not disturb di Yvan Attal, l’erede di B.B. parteciperà, per scherzo, a un festival per porno amatori, insieme a Charlotte Gainsbourg e Asia Argento. Scintille garantite, ma in chiave leggera.

È nata una stella globale made in France, in quella Francia che quest’anno ha portato 70 milioni di spettatori al cinema? Stando all’ennesimo film internazionale, cioè Arbitrage di Nicholas Jarecki, con la Casta diva insieme a Richard Gere e Susan Sarandon, pare proprio di sì.

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