I Led Zeppelin torneranno in tribunale. Sembrava conclusa la disavventura giudiziaria che aveva coinvolto Robert Plant e Jimmy Page (rispettivamente cantante e chitarrista di una delle più note rock band del pianeta) in un imbarazzante caso di plagio che aveva portato i due dinanzi ad una giuria americana, accusati di aver copiato l'arpeggio iniziale del loro brano più celebre "Starway to Heaven" da una canzone degli americani Spirit, nella fattispecie Taurus, brano composto dal compianto Randy California e pubblicato nel 1968, ben tre anni prima del capolavoro della band inglese.
Adesso alcuni giudici della Corte di Appello dello Stato della California hanno oppugnato la precedente sentenza del 2016 (che sanciva la piena assoluzione per i due musicisti) adducendo come motivazione di tale decisione la scoperta di una serie di irregolarità riscontrate durante quel processo. La Corte Federale di Los Angeles chiede quindi che venga istruito un nuovo dibattimento, poiché nel precedente, spiegano i giudici, non è stato possibile ascoltare il pezzo originale siglato da Randy California, ma solamente una registrazione live. Inoltre il giudice distrettuale avrebbe sostenuto, sbagliando, che il copyright non copre le scale cromatiche, gli arpeggi e le sequenze di tre note, influenzando il parere della giuria.
Tutto da rifare dunque, con grande sorpresa di chi credeva di essersi messo ormai alle spalle una situazione piuttosto spiacevole e forse senza alcun fondamento.
La prima causa fu intrapresa da Michael Skidmore, curatore patrimoniale di Randy California, che insistette su indiscutibili somiglianze tra i due arpeggi iniziali. Tanto bastò per portare metà degli Zeppelin in un'aula di tribunale, anche se poi le richieste di un eventuale risarcimento furono rigettate in quanto, secondo il verdetto finale, le due canzoni si somigliavano ma non erano intrinsecamente simili.
Difficile a questo punto immaginare come si risolverà la cosa. Randy California (al secolo Randy Craig Wolfe) è mancato prematuramente nel 1997 ed è possibile che avrebbe accettato una semplice ammissione da parte di Page/Plant con stretta di mano annessa e un esiguo ma simbolico assegnino bancario come gesto di gratitudine.
Dal canto loro, i pionieri dell'hard rock britannico confidano in una nuova sentenza che confermi quanto deciso nel 2016, a riprova della loro buona fede quando fu scritta la canzone oggetto del contendere.Ai giudici l'ardua sentenza.
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