Cultura e Spettacoli

L'erede Tomasi contro Feltrinelli per i 60 anni del «Gattopardo»

G ioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo del principe Tomasi di Lampedusa, a proposito dei sessant'anni della pubblicazione del Gattopardo (1958), in una intervista al Messaggero ha dichiarato: «Feltrinelli non vuole celebrazioni. Non le ha fatte e non ci saranno. È un peccato. Non è proprio il clima giusto». Per l'erede dello scrittore è «una sorta di resistenza politica»: «Loro credono che può ancora esistere una letteratura pedagogica di sinistra, e che funzioni soltanto quella. Il Gattopardo, che alla Feltrinelli ha dato successo e denaro, non rientra in questo schema... È l'opera di uno scettico, non di un progressista mainstream». E ancora: «Ho detto loro: facciamo venire in Italia tutti i grandi letterati che adorano il Gattopardo... Mi hanno risposto dalla Feltrinelli: ma con la nostra fondazione qualcosa la faremo... Poi non si è fatto e non si farà niente». Perché? «Secondo me c'è ancora, in un certo mondo culturale, quell'impostazione che fu data da due personaggi del calibro di Contini ed Eco. Che dicevano: il Gattopardo è una volgarizzazione di Proust. E in Carlo Feltrinelli, figlio di Giangiacomo e Inge, credo pesi ancora il pregiudizio di Vittorini sulla presunta non modernità di questo libro».

La casa editrice ha replicato così: «Precisiamo quanto sia intenso, oltre che ampiamente noto, il legame strettissimo e continuo tra Feltrinelli e il Gattopardo. Le parole di Lanza Tomasi ci dispiacciono e le consideriamo frutto di una polemica estemporanea piuttosto che considerazioni di natura editoriale». L'editore «s'impegna da 60 anni con passione e cura nella gestione dei diritti del Gattopardo in tutto il mondo e lo valorizza in ogni forma come uno dei capolavori della letteratura internazionale». E ancora: «Solo in Italia Feltrinelli ha pubblicato dal 1958 ad oggi 13 diverse edizioni del libro... Negli anni sono state innumerevoli le occasioni di promozione e celebrazione in Italia e nel mondo», come «le letture di Stefano Benni organizzate lo scorso anno e aperte alla città e alle scuole». Conclude la nota: «Sarebbe scontato sostenere che il nostro modo di celebrare il Gattopardo è quello di cercare quotidianamente le novità che si rifanno a quello stile e a quella matrice letteraria, in realtà lo facciamo anche direttamente. Come dimostra la scelta di far suonare le musiche tratte dal film di Luchino Visconti in tutte le librerie d'Italia il giorno della scomparsa di Inge Feltrinelli».

RedCult

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