Licitra: «Che sorpresa vincere X Factor Ora mi chiamano il Bublé italiano...»

Il trionfatore del talent elogia i Manskin, la band data per favorita

Licitra: «Che sorpresa vincere X Factor Ora mi chiamano il Bublé italiano...»

Ascolti la voce flebile ed educata e ti chiedi come sia possibile che Lorenzo Licitra abbia potuto usarla per salire sin lassù, sulla vetta dell'edizione 2017 di X Factor. Questo però accade quando parla. Se nei pressi c'è un microfono e lui lo afferra le cose cambiano, come ha dimostrato la vittoria. «Ero lì sul palco del Forum e quando ho sentito il mio nome dalla bocca di Alessandro Cattelan ho solo pensato a buttarmi in ginocchio spiega il cantante siciliano Ero convinto di arrivare secondo, i Maneskin erano quotatissimi. Loro hanno un gran carattere, hanno solo diciotto anni e sembra che ne abbiano quaranta. Mi hanno subito detto che mi meritavo la vittoria e questo mi ha fatto un grande piacere. Ora penso solo a tornare a casa, riposarmi, meditare su ciò che mi è successo, e quanto prima mettermi a lavorare». Il suo lavoro, la musica, quello che ha sempre sognato fare. Le dediche e i pensieri vanno soprattutto a tre persone: «Mara Maionchi, contentissima per me. Sin dall'inizio mi ha detto che non contava arrivare primi, ma in finale; a Fortunato Zampaglione, un grande autore che mi ha dato il brano inedito In The Name Of Love, perfetto per me; e a mio nonno, che è mancato in questi mesi per me così importanti».

Per vincere, Lorenzo ha fatto tutto quello che poteva, anche forzandosi a usare nella finalissima parti di sé non previste. Il corpo, ad esempio, lui così «a modino», un po' hypster e un po' formazione lirica, lui che ha 26 anni e se gli chiedi come prende la definizione a doppio taglio di «Michael Bublè italiano» risponde: «La cosa mi onora». Insomma, la gente si aspettava le cattive intenzioni di Damiano e dei suoi Maneskin e si ritrova impalmato il principino che ammette: «Mara mi ricordava sempre che dovevo muovermi sul palco, usare il fisico. L'ultima sera l'ho fatto: perché quello è un palco che o lo mangi o ne vieni mangiato». E il momento più duro? «Quando ho dovuto cantare Sere nere, che fatica: ma alla finale Tiziano Ferro mi ha fatto i complimenti per aver mantenuto la sua tonalità».

La vittoria di Licitra, diciamola tutta, ha preso in contropiede bookmakers, addetti ai lavori e buona parte di pubblico. I vincitori per molti dovevano essere loro, i romani Maneskin, la glam rock band guidata dal sexy Damiano. Che da sotto un cappellaccio viola giura: «Siamo contenti così, abbiamo realizzato un sogno».

A chi sibila che i Maneskin abbiano un ego un po' dilatato, Damiano risponde: «Arroganti noi? Sì, un poco, ma credo sia lecito».

Ora la macchina con la grande X ringrazia e spegne i motori. Con il serbatoio pieno: 2 milioni e 784mila spettatori medi, 11,23% di share, +22% rispetto al 2016, 8,5 milioni di voti per decidere il vincitore.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica