La lotta segreta tra le due anime del Pci anni '70

Matteo Sacchi

Ugo Finetti con Botteghe oscure. Il Pci di Berlinguer & Napolitano, che pubblichiamo da oggi in allegato con il Giornale, svolge un certosino lavoro di ricostruzione del dibattito interno al Pci. Il punto di partenza del saggio è mettere in luce lo sforzo di Enrico Berlinguer per imporre la questione morale (con la famosa intervista rilasciata a Eugenio Scalfari nel luglio 1981). All'argomentazione berlingueriana Finetti contrappone l'intervento di Giorgio Napolitano, che criticò il segretario con un articolo su l'Unità. Il futuro Presidente lo fece rifacendosi alle riflessioni di Togliatti sulla centralità della politica, e anche riflettendo, con buon senso, sui problemi di finanziamento del partito e dei partiti. Quel dibattito fu soltanto l'epilogo caldo di una lunga lotta interna a Botteghe Oscure, che è il vero oggetto della ricostruzione di Finetti. Un oggetto di cui fu a lungo impossibile parlare, perché il Pci faceva di tutto per mantenere intatto il mito del «centralismo democratico». Ma proprio quello scontro Berlinguer-Napolitano fu la prova del contrario. Il saggio fornisce così una ricostruzione che parte dalle ultime manovre di Togliatti per posizionarsi rispetto al centrosinistra (inizi anni '60) e prosegue con un esame delle scelte di Luigi Longo, segretario dopo il 1964, fondamentale nel gestire il post Togliatti e nel determinare la futura leadership dei comunisti italiani.

Puntò prima su Napolitano, nel '66, e poi su Berlinguer nel '69. Un ridimensionamento quest'ultimo che pesò non poco al futuro presidente della Repubblica e che secondo alcuni ne condizionò il carattere politico. Altro che mancanza di correnti.

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