La Mannoia duetta con l'Olimpo della canzone

Nel nuovo cd anche Celentano e Dori Ghezzi: "Collaborazioni emozionanti"

La Mannoia duetta con l'Olimpo della canzone

A volte le sorprese sorprendono davvero. E all'antologia di Fiorella Mannoia capita così: un doppio disco che esce oggi ed è nuovo anche se le canzoni non lo sono. Ha ricantato il proprio repertorio da Caffè nero bollente a Io non ho paura , attribuendo nuova maturità a ogni brano. E nel secondo cd ha scelto canzoni del passato per duettare con l'Olimpo delle voci italiane, da Enrico Ruggeri ( La giostra della memoria ) a Laura Pausini ( Quello che le donne non dicono ) passando, tra gli altri, per Baglioni, Battiato, Bubola, Silvestri, Ferro, Fossati, Fabi, Cremonini, Pau, Giuliano Sangiorgi e Frankie Hi Nrg. E facendosi due regali particolari. Il duetto con Adriano Celentano in un suo lontano brano musicato dal grande Gino Santercole, Un bimbo sul leone , tratto dal disco doppiotitolato Azzurro/Una carezza in un pugno del 1968: «È stata la canzone con la quale ho esordito a Castrocaro quando avevo 14 anni, non mi aspettavo che lui accettasse di cantarla con me: e il significato simbolico per me è enorme». Come lo è anche ciò che rappresenta l'incrocio della sua voce con quella di Dori Ghezzi in Khorakanè : «Una delle collaborazioni cui tengo di più perché oltretutto lei non incideva nulla sin da quando è morto Fabrizio De André».

Insomma, se l'equilibrio vocale con Cremonini in Le tue parole fanno male e la versione di Il parco della Luna di Lucio Dalla sono pezzi pregiati, nell'insieme quest'album ha l' allure di un gran disco d'autore. «A sessant'anni per festeggiare i 46 di carriera ho pensato che mi meritassi sul serio una operazione del genere», dice lei che ha lanciato questo Fiorella scrivendo il (bel) testo del singolo Le parole perdute , che gira incessantemente per le radio italiane: «È una canzone più politica di quel che sembra e si riferisce al significato perduto di tante parole fondamentali come fratellanza, onestà, indignazione.

Anche quando dico “amami amore mio” non mi riferisco al semplice concetto di amore, ma a quello di unione e condivisione in questi tempi difficili”». Un'altra conferma dell'attualità di un disco che dà nuova energia a musica del passato.

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