Cultura e Spettacoli

Elodie, "pentita" di mafia ma non del cinema: "Continuerò"

Tutto il Lido ieri era in fibrillazione per lei, unica star italiana a richiamare i fan appostati dalla mattina sul red carpet. Elodie debutta al cinema, in Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa

Elodie, "pentita" di mafia ma non del cinema: "Continuerò"

Tutto il Lido ieri era in fibrillazione per lei, unica star italiana a richiamare i fan appostati dalla mattina sul red carpet. Elodie debutta al cinema, in Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa, e l'attesa per il suo annunciato ruolo della prima pentita della mafia del Gargano, nella profonda Puglia teatro di terribili faide familiari, è cresciuta di giorno in giorno. Presentato nella sezione Orizzonti, il film, scritto dal regista con Antonella Gaeta e Davide Serino e tratto dall'omonimo libro Feltrinelli di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, uscirà nelle sale il 22 settembre prima di arrivare a gennaio 2023 sulla nuova piattaforma Paramount+ e mostra Elodie in un'inedita e convincente versione di una bellissima moglie di un boss che si innamora del figlio di una famiglia rivale interpretato da Francesco Patanè. Si riaccende così un'arcaica faida sul promontorio del Gargano in guerra, conteso da criminali che sembrano venire da un tempo remoto governato dalla legge del più forte. Una terra quasi da Far West, in cui il sangue si lava col sangue. «Da tempo pensavo che sarebbe stato molto bello fare un'esperienza come attrice rivela l'artista ma attendevo la magia di qualcosa che mi colpisse».

Girato in un bianco e nero molto carico, un po' da graphic novel per capirci, unito a scelte narrative che sfociano nel grottesco mentre i fatti raccontati sono estremamente reali e drammatici, Ti mangio il cuore, pur essendo un film corale (ci sono anche Michele Placido con il figlio Brenno e Francesco Di Leva), ha una focale tutta incentrata sulla figura di Marilena che, contesa e oltraggiata perché esiliata dalla famiglia di origine dei Camporeale e ora prigioniera dei Malatesta capeggiati dalla feroce Teresa (Lidia Vitale) dopo che il marito Michele (Tommaso Ragno) è stato ucciso, si opporrà con forza di madre a un destino già scritto. «Marilena racconta Elodie è una donna vera, con un carattere complesso, che si ribella a certi schemi. Mi sono completamente innamorata del personaggio, ho pensato subito fosse una grande occasione per me, per confrontarmi con qualcosa di distante da quello che faccio abitualmente».

Anche per il regista Pippo Mezzapesa il terreno narrativo è diverso dagli altri suoi film ma galeotte sono state le pagine del libro «che ho letto ancora in bozza e dove ho trovato uno studio puntuale sulla mafia garganica, una mafia efferatissima, che uccide togliendo i connotati, e quindi anche la memoria. Leggendo tra le pagine, tra le varie storie di questo romanzo ho trovato quella della prima pentita della mafia foggiana. Una storia che avrei voluto raccontare molti anni fa e che ho ritrovato in questo mondo crudele visto attraverso la lente di un amore impossibile, bruciante».

Sul coinvolgimento di Elodie come attrice il regista spiega che «ci sono stati due punti di partenza per me, il bianco e nero ed Elodie. Con il produttore Nicola Giuliano si ragionava sulla possibilità di avere un'attrice che potesse interpretare un personaggio così forte, in maniera istintiva e anche fragile, ho pensato subito a lei. L'ho spiazzato, e proprio per questa sua follia, ha accolto la proposta. Quindi le abbiamo fatto leggere la sceneggiatura e lei che è la più pazza, coraggiosa e istintiva di tutti ha detto sì».

Dal canto suo Elodie sembra averci preso gusto perché, alla domanda se, quella da attrice, fosse un'esperienza da proseguire, ha risposto: «Assolutamente sì, non foss'altro per continuare ad esplorare parti di me che ancora non conosco.

Ma come in questo caso dipende sempre dai progetti, voglio scegliere con attenzione le cose, starci dentro».

Commenti