Masterchef-Striscia. Si accende la guerra delle tivù

Dai diritti per la Champions a Italia's Got Talent lo scontro tra emittenti potrebbe finire in tribunale

Masterchef-Striscia. Si accende la guerra delle tivù

L'ultimo capitolo è quello più teatrale e, per certi versi, più clamoroso perché coinvolge direttamente i telespettatori. Almeno un milione e mezzo, si prevede, per la finale della quarta stagione di Masterchef , stasera su SkyUno. È l'ultimo capitolo della guerra tra Mediaset e Sky Italia, una guerra che viene da lontano e che, dopo i massimi vertici delle aziende televisive e i manager dei diritti sportivi, ora coinvolge anche volti noti e star del video. Una guerra che finirà in tribunale, probabilmente: le querele, infatti, non basta annunciarle, bisogna anche presentarle.

Dopo la diffida formale inviata l'altro ieri agli uffici di Canale 5 una volta appresa l'intenzione di Striscia la notizia di svelare in anticipo il nome del vincitore di Masterchef , i legali della pay tv di Murdoch stanno valutando la situazione. Cioè, esistendo l'istituto della «querela temeraria», se ci siano obiettivamente gli elementi del danno procurato. E se sia opportuno andare allo scontro a tutto campo con l'azienda di Cologno Monzese. Non è tutto. Oltre allo sberleffo di spifferare il vincitore, Striscia ha anche accusato Sky di aver taroccato il programma. E qui c'è la seconda querela annunciata da Magnolia, azienda produttrice che, «ritenendosi danneggiata dal servizio in oggetto, valuterà la possibilità di adire le vie legali» per difendersi dalle accuse di violazione del regolamento che prevede tra i concorrenti solo chef dilettanti. Quelli del tg satirico di Antonio Ricci hanno soffiato che Nicolò, uno dei tre candidati alla vittoria finale (gli altri sono Stefano e Amelia) avrebbe lavorato a lungo presso il noto ristorante milanese Sadler. E magari avrebbe imparato proprio lì la preparazione delle complicatissime «ali di razza mediterranee» presentate a sorpresa la prima puntata. Circostanza smentita dallo stesso Claudio Sadler che parla di «invenzione destituita di qualsiasi fondamento».

Violazione o meno del regolamento del talent, il vero caso riguarda lo spoiler del vincitore spifferato da Canale 5. Dopo la finale di Masterchef dello scorso anno, in parte registrata e in parte in diretta, con relative discrepanze estetiche e temporali (il peggior infortunio nella storia di Sky), quest'anno il vice presidente della pay tv Andrea Scrosati aveva deciso per la registrazione integrale, ormai alcuni mesi fa, della puntata conclusiva. Considerata la quantità di persone che gravitano attorno alla produzione di un simile evento - concorrenti, amici e familiari, tecnici, autori e registi, conduttori e addetti vari - è oggettivamente difficile proteggere il segreto sull'ultimo atto di un programma tanto atteso. Tuttavia, esiste un codice non scritto nel mondo della cultura e dello spettacolo che sconsiglia vivamente lo svelamento di parti significative di un qualsiasi show. «Se quanto fatto da Striscia fosse la normalità - si osserva in una lunga nota di Sky - sarebbe infatti impossibile, da domani, organizzare in Italia anteprime di film, presentazioni di fiction, di libri, di spettacoli teatrali, perché il finale degli stessi rischierebbe di essere costantemente rivelato prima che il pubblico possa vederli, leggerli, appassionarsi ed emozionarsi con il frutto del lavoro intellettuale di autori, scrittori, registi, attori». Sui social network, Twitter in particolare, la gran parte degli internauti è schierata contro il clamoroso spoiler. Ma non è da escludere che il fatto non inorgoglisca Ricci, fiero di coltivare la fama di Cattivo del villaggio. Al contrario, c'è chi ritiene che quello del tg satirico di Canale 5 sia stato un autogol, avendo acceso un nuovo riflettore sulla puntata conclusiva di Masterchef che quest'anno, nonostante i record di ascolti, ha avuto minore visibilità sui media.

A Cologno Monzese e a Santa Giulia, comunque, il clima resta teso. I rapporti tra le due aziende sono complicati da una guerra che ormai è di trincea, iniziata quando, estate 2013, Sky soffiò a Mediaset i diritti della MotoGp al costo di 30 milioni di euro (operazione completata con l'arruolamento di Guido Meda, storico volto del motorismo del Biscione). Qualche mese dopo, dicembre 2013, alla vigilia della gara per i diritti delle coppe europee, la sezione sportiva di Sky decise di non prorogare lo scambio dei match Champions/Europa League già attuato nei due anni precedenti. A quel punto, per aggiudicarsi l'esclusiva della Champions per il triennio 2015-2018 Mediaset buttò sul piatto la cifra di 600 milioni. La replica di Sky, con la complicità di Fremantle Media che già produce diversi programmi per la pay tv, fu la conquista di Italia's Got Talent , da tre anni in onda su Canale 5. Sul fronte sportivo, invece, Sky tentò, senza riuscirci, di ottenere l'esclusiva dei diritti della Serie A per fino al 2018. Infine, il penultimo capitolo del gennaio scorso, è stato il raddoppio di Sky sul digitale terrestre con l'acquisto da Class Editore del canale 27 per trasmettere in chiaro SkyTg24 . Insomma, una guerra dura e senza esclusione di colpi. Ma che, in fondo, appartengono alle logiche del mercato. Lo spoiler su un fortunato programma concorrente potrebbe addirittura alimentare un'ulteriore escalation. Si vedrà.

Intanto, in attesa di sapere se le querele arriveranno

per davvero, va registrata l'autoironia con cui Scrosati ha commentato tutta la faccenda, postando su Twitter: «È tutto un complotto per spingerci a rifare la finale in diretta». Alla fine, si parla pur sempre di varietà...

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