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McGregor, Winslet, Tucci. Gli Emmy ai "soliti bianchi"

Nonostante il "politically correct", gli Oscar della tv vanno ai grandi nomi. Smentendo polemiche e social

McGregor, Winslet, Tucci. Gli Emmy  ai "soliti bianchi"

A vincere alla fine sono sempre i soliti nomi, i «soliti bianchi». Kate Winslet, Gillian Anderson, Olivia Colman, Jason Sudeikis, Ewan McGregor. Negli ultimi tempi Hollywood ha fatto sforzi enormi nel nome della diversità e della «political correctness», ha cercato di allargare le liste dei suoi associati e le candidature dei suoi premi, aggiungendo il maggior numero possibile di attori e attrici appartenenti alle minoranze (che esse riguardino il colore della pelle o le preferenze sessuali) ma poi a vincere gli Emmy, gli Oscar della televisione, sono stati i soliti nomi affermati, e bianchi.

D'altra parte è difficile, persino sbagliato, mettere regole all'arte e pazienza se dopo gli «Oscarsowhite» c'è chi già, sui social, ha inventato l'hashtag #Emmysowhite.

Gli attori di The Crown (Netflix), Ted Lasso (AppleTv) e Omicidio A Easttown (HBO Sky), hanno vinto dieci dei dodici premi riservati alla recitazione, in una notte, quella di domenica sera in un tendone allestito a Downtown Los Angeles, che passerà alla storia per essere il primo evento completamente dal vivo da quando è scoppiata l'emergenza sanitaria. Ewan McGregor ha vinto per il suo ruolo nella miniserie Netflix Halston, dedicata al famoso stilista americano. Jason Sudeikis è, per i membri dell'Accademy of Television arts and sciences, il migliore attore brillante per aver interpretato Ted Lasso nella omonima serie AppleTv che ha vinto il riconoscimento per la migliore commedia e che racconta di un allenatore di football americano chiamato nella panchina di una squadra di calcio inglese. Kate Winslet ha ottenuto la statuetta per la migliore attrice grazie al thriller targato HBO e Sky, Omicidio a Easttown, titolo che però, alla consegna dell'ultimo premio della serata, quello alla migliore miniserie o film, ha ceduto il passo alla Regina degli Scacchi in cui l'algida AnyaTaylor-Joy interpreta un'orfana che diventa la migliore scacchista al mondo.

Ma a vincere quasi tutto domenica sera è stata la serie cult The Crown, cronistoria della famiglia reale inglese che da cinque anni ormai affascina e appassiona pubblico e addetti ai lavori: migliore serie drammatica, migliore attrice protagonista, Olivia Colman che interpreta la regina Elisabetta, migliore attore, Josh O'Connor nei panni del principe Carlo, migliore attrice non protagonista, Gillian Anderson che era la grande favorita per la sua interpretazione di Margaret Thatcher, migliore attore non protagonista Tobias Menzies, che dà volto e voce al principe Filippo e che era così sicuro di non vincere da non partecipare nemmeno alla serata. Completano il medagliere i riconoscimenti alla sceneggiatura (Peter Morgan) e alla regia (Jessica Hobbs). Londra dunque ha quasi battuto Hollywood nella notte degli Emmy.

Molti degli attori di The Crown sono rimasti in Inghilterra, un po' per le restrizioni ai viaggi causati dall'emergenza sanitaria, un po' perché «fra qualche ora saremo sul set a girare», ha detto Peter Morgan alzando la statuetta.

Grazie a The Crown, a Halston e alla Regina degli Scacchi la piattaforma di streaming Netflix ha confermato il suo percorso di successo intrapreso ormai da qualche anno e aiutato da una pandemia che ha incollato davanti alla tv o allo schermo del computer milioni di utenti nel mondo. Quarantaquattro le statuette vinte, ormai lo streaming batte la televisione tradizionale a mani basse, anche se non tutti fanno bene. Disney plus, per esempio, con lo spin-off di Guerre Stellari The Mandalorian concorreva per lo stesso numero di statuette di The Crown, ventiquattro, non ne ha vinta nemmeno una e anche un'altra serie di successo del canale di streaming di Topolino, Wandavision, dell'universo Marvel, con Elizabeth Olsen e Paul Bettany, che pure concorreva con 23 candidature, non ha vinto nulla. A secco anche The Handsmaid's Tale e The Flight Attendant, drammedy che vede l'ex star di Big Bang Theory, Kaley Cuoco, produttrice e ottima protagonista.

Due nomination e un Emmy. Stanley Tucci lo porta a casa per il programma Cnn Searching for Italy dedicato alla cucina italiana. L'attore si era affidato proprio al santo patrono di Napoli e alla cucina della sua città per puntare all'impresa: «San Gennaro ha fatto il miracolo».

Condotta dal rapper Cedric the Entertainer la serata, non particolarmente brillante, è stata comunque più piacevole delle ultime premiazioni azzoppate dalla pandemia, Oscar e Golden Globes soprattutto.

Solo seicento persone, tutte vaccinate e testate, hanno potuto partecipare all'evento sotto un enorme tendone bianco il cui sistema di circolazione dell'aria è stato naturalmente sottoposto a tutti i severi controlli del caso.

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