Cultura e Spettacoli

Milleluci di Laura&Paola "Siamo turiste del varietà"

Pausini e Cortellesi da domani primedonne di Raiuno: "Ma per favore non chiamateci le nuove Mina e Carrà"

Milleluci di Laura&Paola "Siamo turiste del varietà"

Ma guardatele come si divertono. Sala degli Arazzi in viale Mazzini, impero Rai: Laura Pausini a sinistra, Paola Cortellesi a destra, un'oretta di show improvvisato per presentare alla stampa Laura&Paola che debutta domani sera su Raiuno. Un varietà in diretta. Due primedonne. Tre venerdì consecutivi. «Sì, lo sappiamo, tanti penseranno a Milleluci presentato da Mina e Raffaella Carrà, ma io non sono certo Mina e Paola non sa fare la spaccata come Raffaella», scherza la Pausini prima che in coro tutt'e due vadano dritte all'obiettivo: «Ma è proprio quel tipo di varietà quello che ci piace». Il progetto è ambizioso ma forse è il momento giusto: nella vendemmia continua di talent musicali, culinari e danzerecci si è perso di vista un tipo di show che è soltanto italiano, il varietà appunto. E se il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto si mostra per la sua prima conferenza stampa di presentazione di un singolo programma e di fronte a lui ci sono Giancarlo Leone e il produttore Bibi Ballandi, vuol dire che la Rai crede fino in fondo a un format autoprodotto e italiano al cento per cento proprio in un momento in cui, a parte pochissime eccezioni, vincono i programmi acquistati all'estero: «Sono meno rischiosi in termini di costi e investimenti perché hai già un'idea del target», spiega Giampiero Solari, che di Laura&Paola è il direttore artistico ma ha firmato almeno metà degli show di successo degli ultimi anni. «Noi siamo turiste del varietà e ci piace riprendere un genere che in questo momento non è molto in auge. Ma forse, facendo qualcosa di iper tradizionale, faremo lo spettacolo più moderno possibile».

Insomma, canteranno, balleranno, imiteranno e interagiranno con gli ospiti proprio come si faceva ai tempi di Studio Uno. In fondo, signori, è ciò che la stragrande maggioranza del pubblico generalista si attende dalla tv: divertimento. Nella prima puntata arriveranno Andrea Bocelli (che fa sempre picchi di share), Marco Mengoni (anche lui molto seguito), Noemi, Raoul Bova e Fabio De Luigi oltre a un ospite a sorpresa che si scoprirà a metà puntata (non sarà Fiorello). «Verranno a giocare con noi, non è solo promozione. Saranno autoironici e non prenderanno troppo sul serio». Forse è questa la chiave giusta del varietà 2.0 come quello di queste due artiste che si sono conosciute grazie ai nomi delle figlie (Paola è la figlia della Pausini, Laura quella della Cortellesi, la Littizzetto twittò una battuta e loro due si incontrarono): il disimpegno. Per carità, entrambe sono maniacali e implacabili sui dettagli anche più insignificanti: «Non dormo da settimane», spiega la Cortellesi che arriva in Rai dopo aver fatto Zelig su Mediaset e festeggia (un'altra di quelle notizie che alla stampa italiana piace ignorare) l'uscita in Giappone del suo film Scusate se esisto. Però sembrano complementari, almeno sul palco. «Il filo conduttore di questo programma è l'amicizia perché noi due siamo davvero amiche», dice la Cortellesi sfatando il luogo comune che due dive non possano andar d'accordo. E poi, mentre Paolo Carta dirigerà un'orchestra a metà tra il rock e la Big Band, loro si scambieranno i ruoli costruendo, in poche parole, uno show nello show come si è visto ieri (e come si vede nei divertentissimi spot promozionali con Carlucci, Clerici, Giletti, Vespa e altri big di Raiuno). Per capirci, in oltre un'ora davanti a giornalisti e telecamere le amiche Pausini e Cortellesi si sono prese in giro, rimproverandosi la precisione maniacale (della Cortellesi) oppure la «zeta» troppo romagnola (della Pausini). Però, al netto della retorica giocosa, all'orizzonte arriva una coppia sinergica e affiatata, perfetta per il pubblico della tv generalista (in vista un Sanremo? «Che paura...») e finalmente sganciata da ogni retroscena gossiparo o malizioso.

È l'intrattenimento, bellezza, e ogni tanto vale la pena goderselo e basta.

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