"Miss Italia rispetta le donne Elegge la fidanzata da sogno"

Il conduttore presenterà gli 80 anni del concorso su Rai1: «Ricorderemo anche il grande Fabrizio Frizzi»

"Miss Italia rispetta le donne Elegge la fidanzata da sogno"

«Così batto Amadeus: lui festeggia i 70 anni (di Sanremo), io gli 80 (di Miss Italia)». Con una battuta, Alessandro Greco sdrammatizza la designazione a conduttore dell'elezione della più bella del Paese, che si terrà il 6 settembre in diretta su Raiuno. Una scelta carica di significati per lui e per il concorso di bellezza. Il paragone con Amadeus viene naturale visto che per entrambi l'impegno per la prossima stagione tv si trasforma in una consacrazione di una carriera che ha visto, per tutti e due, alti e bassi. Insomma questa Rai si prepara a festeggiarsi chiamando a raccolta due volti storici e popolari che in passato ha anche bistrattato.

Dunque, Alessandro, pare che «conduttore di Miss Italia» ce l'avessi scritto sulla carta d'identità: hai sposato una delle più belle ragazze uscite dal concorso, Beatrice Bocci, ricordata anche per essere stata la prima concorrente mamma. State insieme da 22 anni e avete due figli.

«In effetti io e Beatrice ci siamo conosciuti proprio a Salsomaggiore, nel 1997, dove lei era testimonial e io nella giuria tecnica. Era arrivata seconda al concorso del 1994. Per me vederla è stato come un fulmine: ho incontrato un angelo e non me lo sono lasciato scappare. E, ora, ovviamente lei mi accompagnerà a Salsomaggiore...».

Come sono stati questi due decenni accanto a una Miss?

«Fantastici. Per strada ci fermano e ci dicono che bella coppia che siete ma si riferiscono tutti a lei...».

Una storia, la vostra, che mostra come il concorso non sia solo una mercificazione del corpo delle donne. Oltre a stare insieme per decenni avete lottato per l'annullamento del primo matrimonio di Beatrice per potervi sposare anche con rito religioso...

«Ma da sempre Miss Italia è una manifestazione leggera, spensierata per eleggere la fidanzata d'Italia, la ragazza della porta accanto. Non è mai stata solo esposizione di corpi, semmai l'esatto opposto, un'esaltazione della donna nella sua interezza, in tutte le sue espressioni».

Per cui la Rai ha fatto bene a riportarla sul primo canale in occasione degli 80 anni, dopo averle chiuso le porte e fatta migrare su La7 fino allo scorso anno?

«Certamente sì. La cifra tonda sarà anche un'occasione per raccontare il Paese attraverso la storia del concorso. Miss Italia sarà eletta con il televoto (senza giuria tecnica a calibrare il giudizio) in modo che rispecchi veramente il gusto della gente. E certamente ricorderemo Fabrizio Frizzi, storico presentatore della kermesse, cui sono doppiamente legato perché è stato il Cupido tra me e Beatrice, e ha seguito passo passo il nostro amore».

Consideri questa chiamata anche come un risarcimento degli anni passati lontani dal video? Dopo il boom con lo show Furore appena 25enne la tua carriera è stata altalenante...

«Ne sono molto contento e ringrazio l'ad Salini e la direttrice di Raiuno De Santis. Anch'io non ho mai capito perché il gradimento del pubblico per quello show e per tutte le mie apparizioni successive non fosse tenuto in considerazione. Però non mi sono mai lamentato e, soprattutto, non mi sono mai fermato. Ho conti\nuato con gli spettacoli itineranti e poi mi si è aperto il mondo della radio su Rtl 102.5, opportunità di cui ringrazierò sempre Lorenzo Suraci».

Mai un momento di rabbia? Neppure quando è stato chiuso il game pomeridiano Zero e lode dopo una sola stagione?

«Non sono stato contento di questa decisione perché il game aveva dato buoni risultati e dunque mi pareva consequenziale la sua continuazione. Il dispiacere è soprattutto nel fatto di non poter avere un dialogo continuativo con il pubblico».

Cosa ti ha sostenuto nei momenti più difficili?

«L'affetto del pubblico, il mio carattere, la famiglia e la fede. Come si sa, la mia vita è Cristocentrica, la fede è la mia roccia. Il signore traccia la strada: pure tornare a Miss Italia dove ho incontrato la mia sposa».

Non è un po' azzardato accostare Dio e le curve delle donne?

«Ma no, Dio sta nella nostra realtà, in tutte le manifestazioni della vita, anche in quelle più frivole, oltre ovviamente a quelle di sofferenza. Dipende da come le vivi e come ti poni rispetto alla fede».

Dopo questa «ri-partenza», ti piacerebbe riportare in onda Zero e lode!? O anche Furore?

«Ma certo.

Il game è ancora freschissimo nei ricordi degli spettatori, che mi chiedono in continuazione via social quando si rifarà. E Furore - che abbiamo riproposto nel 2017 - è una specie di discoteca degli italiani che si può riaprire in qualsiasi momento sotto qualsiasi forma perché c'è da divertirsi».

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