Cultura e Spettacoli

Mita Medici e il Califfo l'amore finisce a teatro

L'artista porta in scena un recital sul cantautore scomparso Al centro dello spettacolo la loro relazione iniziata nel 1967

Lei era bellissima, ribelle e nel fiore dei suoi 17 anni. Lui era giovane, affascinante e playboy, ma soprattutto cantautore dall'animo sensibilissimo e guascone. Si conobbero nella sede della Cgd, la casa discografica, e galeotto fu Gianni Minà che li fece incontrare. Era il 1967 e sbocciò subito l'amore tra il «Califfo» Franco Califano e Mita Medici, fresca debuttante nel cinema con film come L'estate e Non stuzzicate la zanzara e già proclamata la provocante «ragazza del Piper» (il gruppo Le Orme le dedicò persino un 45 giri dal titolo Mita Mita, retro del la hit Senti l'estate che torna). Fu un grande amore, durato tre anni, che fece parlare le cronache. Lei era minorenne e i due andarono subito a vivere insieme, cosa non semplice da sbattere in faccia all'Italia dell'epoca.

Un amore finito (male) ma che ha lasciato il segno nel cuore dei due, che ne hanno sempre parlato con tenerezza e nostalgia. Un amore su cui i due artisti sono tornati spesso nella loro vita; una storia che il cantautore-playboy ha messo tra le più importanti della sua vita e che Mita Medici (nome d'arte della oggi splendida 65enne Patrizia Vistarini) non ha mai dimenticato perché «mi ha fatto diventare donna».

Una storia d'amore che torna prepotentemente diventando spettacolo. La cantante infatti (ma è anche attrice e ha partecipato a popolari sceneggiati tv del passato come il giallo Coralba per arrivare a Un ciclone in famiglia dei Vanzina ) il 24 agosto debutterà al Todi Festival con Mita Medici canta Franco Califano, un recital che ricorda la figura del cantautore scomparso con particolare riguardo alla loro storia d'amore.

Una storia non a lieto fine, dato che Mita Medici l'ha chiusa per troppa gelosia. «Quando è finita la nostra storia io ero molto giovane - ricorda l'artista - e anche caratterialmente impulsiva, come adesso del resto». Sotto quel dolce visino la Medici infatti è sempre stata piuttosto ribelle e controcorrente. Il recital, con tante canzoni, cerca di indagare la complessa personalità artistica e umana del Califfo ricordando, con ampi tratti autobiografici, i loro momenti insieme. «Come è finita fra noi? - ricorda la Medici - Franco uscendo di casa mi ha detto che sarebbe andato fuori città, di non aspettarlo. Invece era a Roma, lo vidi con una mia amica e un'altra donna nel ristorante dove andavamo sempre insieme. Non dissi nulla ma in quel momento decisi di chiudere definitivamente con lui. Mi ha cercato di nuovo dopo la fine della nostra relazione, ma per me era davvero finita. L'ho vissuto come un tradimento, anche se non ho mai saputo se Franco mi tradì davvero».

Una performance coraggiosa che, oltre ad essere un omaggio a Califano, mette in campo sentimenti e antiche ferite.

Lo spettacolo è ideato dal direttore artistico del Todi Festival Silvano Spada che ha detto: «Trovo strano che grandi artisti come Georges Brassens e Jacques Brel in Francia abbiano avuto il giusto riconoscimento per una carriera straordinaria, mentre Califano non ha avuto lo stesso trattamento da noi pur essendo un gigante».

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